Covid a Natale, Roberto Burioni: “Mangiare insieme è un alto fattore di rischio”
Covid, Roberto Burioni: “Mangiare insieme è un alto fattore di rischio”
“C’è un altro fattore di rischio: quando mangiamo insieme. Quando noi mangiamo non portiamo ovviamente la mascherina, e siamo in uno spazio chiuso. Quando noi mangiamo noi parliamo e siamo vicini, perché siamo seduti allo stesso tavolo”. Il virologo Roberto Burioni a “Che tempo che fa” su Rai 3 parla dei rischi nella trasmissione del Covid in vista delle feste di Natale e Capodanno.
Burioni, cita due esempi, quello di un matrimonio negli Stati Uniti e a Pavia: in entrambi i casi, i pranzi hanno dato vita a focolai, causando anche morti per il virus. “Dobbiamo stare attenti”, dice Burioni, “Non servono bugie tranquillizzanti.
Il pericolo non è passato. Il virus è un nemico vile, uccide le persone alle quali vogliamo bene, sfruttando la nostra voglia di stare insieme. Se tutto va bene, tra poco questo incubo terminerà”.
”In questo momento, più che la curva dei contagi sono attento a due cose: i nostri comportamenti e l’imminente arrivo del vaccino”, ha raccontato il virologo in studio, “Negli Usa dovrebbe essere approvato il 10 dicembre. Si parla invece di un’approvazione da parte dell’ente europeo per i medicinali il 29 dicembre. Nel momento in cui due enti così autorevoli, come l’Fda statunitense e l’Ema europeo, in maniera indipendente avranno detto che il vaccino è sicuro, è il momento di iniziare a vaccinare più persone possibile. Se l’approvazione arriva il 29 dicembre, il 30 bisogna iniziare a vaccinare senza fermarsi neanche la notte di Capodanno. Perché se noi dovessimo tardare un mese, un mese e mezzo, sarebbero non solo migliaia di morti ma anche il ritorno ritardato alla vita normale”.