Maxi scontrino a Roma: chiuso e poi riaperto il ristorante, ma con una multa salata
Riaperto il ristorante di Roma che ha emesso lo scontrino salato
È stato chiuso solo per mezza giornata, il ristorante di Roma che ha consegnato nelle mani di due turiste uno scontrino salatissimo da oltre 400 euro per due piatti di pasta: l’Antico Caffè di Marte ha riaperto le sue porte già sabato 28 ottobre.
Il fermo per la giornata di venerdì è da collegare, però, non allo scontrino particolarmente esoso, ma all’occupazione di suolo abusivo e per irregolarità sui tavolini. Ai proprietari del locale in via Banco di Santo Spirito a Roma è stata comminata una multa da cinquemila euro perché sullo scontrino emesso in cassa compariva la voce “mancia”, pari a ben 80 euro.
L’avvocato della struttura, Carlo Scorza, ha spiegato che il prezzo stampato sullo scontrino non corrispondeva solo a due piatti di spaghetti al cartoccio di pesce e acqua: “Le due turiste giapponesi hanno consumato oltre al primo piatto ‘tonnarelli cacio e pepe’, due grigliate di pesce fresco misto, contorno di grigliata di verdure, oltre bevande e servizio al tavolo”.
Per quanto concerne, invece, quella mancia “obbligatoria” riportata sullo scontrino, l’avvocato Scorza ha aggiunto: “Loro hanno elargito ai camerieri una mancia di euro 80”. Nello scontrino fiscale è stata aggiunta una tassa, quella del “costo del servizio”, di 40 euro, che sarebbero diventati 80 proprio per volontà delle due turiste giapponesi, secondo la versione dell’avvocato.
La notizia del maxi scontrino da 429 euro è saltata fuori proprio grazie alle due turiste giapponesi che, dopo aver sborsato la quota notevole alla cassa dell’Antico Caffè di Marte, hanno pubblicato sui social quel pezzetto di carta che in fretta ha fatto il giro del web, diventando un caso.