Pranzo di pesce finito male con diarrea, vomito e “scene apocalittiche”: la vera storia dell’intossicazione di massa diventata virale
La vera storia dell’intossicazione di massa in un ristorante di Gubbio
Per quasi due giorni sui social non si è parlato di altro: ovvero della vicenda riguardante un pranzo di pesce tra amici in un ristorante di Gubbio finito con un’intossicazione di massa che avrebbe portato a “scene apocalittiche”.
La vicenda, talmente virale sui social quasi da arrivare ad oscurare la formazione del nuovo governo Meloni, è stata presto ripresa da numerosi media e ha raccolto migliaia di commenti e battute dando vita a numerosi meme.
La notizia, arricchita da audio WhatsApp e immagini splatter, rivelatesi fake, era più o meno questa: un centinaio di persone, appassionato di pesca sportiva, si sarebbero recate in un ristorante nel centro di Gubbio per mangiare il pesce crudo da loro pescato.
Questo avrebbe provocato un malore di massa, così come si leggeva in un commento, anche questo rivelatosi falso, postato sul web: “Circa 30/40 persone si sono intossicate durante un pranzo in un ristorante in centro a Gubbio, pare per via delle crudità di pesce. E c’è stata una esplosione di dissenteria fulminante e generale. Alcune persone sono svenute per i malori e si sono ca**te addosso, altri ca**vano in ogni angolo del ristorante. Due persone ubriache fradice si sono messe al volante per correre a casa a ca**re: uno si è cappottato e l’altro ha sbattuto contro 3 macchine, la polizia intervenuta ha trovato questi con la me**a fino alla camicia e dentro le macchine. Sono intervenute ambulanze”.
Nulla di tutto questo, però, è mai avvenuto. Ma quindi da dove nasce questa leggenda metropolitana alimentata dai social e che ha tratto in inganno anche numerose testate? Probabilmente dal fatto che, effettivamente, nel corso di un pranzo a Gubbio due persone sono state soccorse all’esterno del locale per problemi di salute che comunque non avevano nulla a che fare con un’intossicazione alimentare.
Lo scorso 2 ottobre, infatti, in un ristorante di Gubbio si è svolto un pranzo sociale organizzato dal gruppo sportivo Ikuvium Big Game Fishing, che sulla propria pagina Instagram ha sottolineato: “Non sono state riportate intossicazioni alimentari di nessuna forma, nessuna delle persone partecipanti al pranzo si è recata presso autorità sanitarie ed ha avuto necessità di alcun intervento sanitario. Le due ambulanze accorse sul luogo hanno trasportato per accertamenti due pazienti dimessi nel tardo pomeriggio non evidenziando alcuna intossicazione alimentare nei referti, tanto che non ha fatto seguito nessuna segnalazione alle autorità di competenza”.
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“Teniamo anche a ribadire che tutto quello che sta girando in merito all’incidente stradale avvenuto nel pomeriggio al nostro associato viste le foto e audio di cattivo gusto è infondato. La società ha già raccolto tutto il materiale audio/video inoltrato in questi giorni che sarà passato al vaglio dei suoi legali”.
D’altronde la bufala era stata già smentita dalla direzione del ristorante in questione: “Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118, tuttavia, tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere”.
Come se non bastasse, a smentire la vicenda è stata anche l’Usl Umbria 1 che ha dichiarato: “Il pronto soccorso ha registrato 3 accessi di persone che hanno partecipato al convivio, ma con sintomatologie non riconducibili a tossinfezioni alimentari, tra cui una persona che è stata visitata per aver riportato una lieve ferita dopo un incidente stradale e che, dopo gli opportuni controlli, è stata dimessa. Nessun caso di malattia infettiva o di intossicazione alimentare è stato segnalato, neppure in via ufficiosa, al servizio di igiene e sanità pubblica della sede di Gubbio dell’Usl Umbria 1”.