Perché i migranti della Rise Above sono potuti sbarcare tutti a Reggio Calabria
A bordo è stata accolta con urla di gioia la notizia che alla nave Rise Above della ong tedesca Mission Lifeline potrà attraccare al porto di Reggio Calabria e far sbarcare tutti gli 89 migranti che trasporta. L’imbarcazione si trovava da giorni davanti alla costa orientale della Sicilia, è arrivata al molo intorno alle 7.30 di questa mattina e un’ora dopo le persone hanno cominciato a scendere a terra: si tratta di un gruppo di 55 adulti, tra cui 19 donne, e 34 minori, 8 dei quali di età inferiore ai 7 anni. La ong ha ottenuto dal ministero dell’Interno il ‘place of safety’ in quanto il soccorso effettuato dalla nave, secondo quanto si apprende, è considerato dalle autorità italiane un evento “Sar”, a differenza di quelli della Geo Barents e della Humanity 1. L’acronimo sta per “ricerca e soccorso” e identifica le operazioni di soccorso effettuate con mezzi navali o aerei dopo la segnalazione di un naufragio o di una barca in avaria per le avverse condizioni meteomarine.
La Convenzione SAR impone un preciso obbligo di soccorso e assistenza delle persone in mare senza distinguere a seconda della nazionalità o dello stato giuridico, stabilendo oltre l’obbligo della prima assistenza anche il dovere di sbarcare i naufraghi in un “luogo sicuro”, che non è necessariamente il porto più vicino. Per questo motivo tutti i migranti hanno avuto la possibilità di scendere a terra, a differenza dei due casi al porto di Catania, con le due navi – Humanity 1 e Geo Barents – ancora ferme in acque territoriali italiane con a bordo un “carico residuale” di persone giudicate non idonee alla discesa.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, criticato dalle opposizioni per aver tenuto un comportamento “inumano”, ha precisato: “Ci stiamo comportando con umanità ma anche con fermezza sui nostri principi. Non faremo mancare assistenza a nessuno. Stiamo accogliendo anche altre navi che arrivano con eventi Sar”. Il riferimento, oltre alla Rise Above, è ai 500 migranti salvati al largo della Sicilia da due motovedette e un rimorchiatore italiani e già sbarcati a Pozzallo ed Augusta. Un’ultima nave resta in acque internazionali: è la Ocean Viking, con 234 persone a bordo, che nei giorni scorsi ha chiesto un porto sicuro anche a Spagna, Grecia e Francia.