Renzi ammette gli errori del Pd sui migranti: “Il successo di Salvini inizia lì”
Matteo Renzi ammette gli errori del Pd sui migranti
RENZI ERRORI PD MIGRANTI – Matteo Renzi ammette gli errori commessi dal suo Pd in materia di gestione dei flussi di migranti. Con una lettera pubblicata oggi su Repubblica l’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Partito Democratico, oggi senatore, elenca dieci spunti di riflessione per parlare di immigrazione “senza usare il becero tono della destra” e sottolineare dove ha sbagliato il suo partito.
Renzi e gli errori del Pd sui migranti: “Il successo di Salvini inizia lì”
Renzi, a capo del governo fino a fine 2016, respinge le accuse rivolte al suo esecutivo e spiega che il Pd non ha sottovalutato la questione immigrazione, evidenziando nello stesso tempo gli errori dell’anno successivo.
Al punto 5 della lettera si legge: “Non abbiamo sottovalutato la questione immigrazione: l’abbiamo sopravvalutata quando nel funesto 2017 abbiamo considerato qualche decina di barche che arrivava in un Paese di 60 milioni di abitanti, ‘una minaccia alla democrazia’. Il crollo nei sondaggi del Pd comincia quando si esaspera il tema arrivi dal Mediterraneo e allo stesso tempo si discute lo Ius soli senza avere il coraggio di mettere la fiducia come avevamo fatto sulle Unioni civili. Geometrica dimostrazione d’impotenza: allarmismo sugli sbarchi, mancanza di coraggio sui valori. Il successo di Salvini inizia lì”.
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Renzi ha spiegato anche che aiutare i migranti a casa loro “è una priorità”. Il senatore Dem (nel 2017 segretario fino a febbraio e poi di nuovo da maggio dopo aver vinto le primarie) sostiene che “bisogna aumentare i fondi della cooperazione internazionale (cosa che noi abbiamo fatto, la Lega no). Bisogna investire in Africa senza lasciare che lo faccia solo la Cina. Bisogna implementare la strategia energetica del sud, dall’Egitto al Mozambico”. Dire “aiutiamoli a casa loro”, secondo per Renzi non è sbagliato, ma “è sbagliato non farlo”.
E infine, altra riflessione dell’ex premier: “L’Italia non ha un’emergenza immigrazione, ma tre emergenze gravissime: denatalità, legalità, educazione. La prima è la più preoccupante: un Paese senza figli è un Paese senza futuro. E paradossalmente non ne usciamo neppure con gli immigrati. La demografia segna la fine delle civiltà, non qualche migliaio di rifugiati che sbarcano nel Mediterraneo. E nel resto d’Europa ‘l’invasione’ che paventano i populisti nasce dalle culle, non dai barconi”.
La risposta di Calenda a Renzi sui migranti: “L’attacco a Gentiloni e Minniti un errore”
Tra gli esponenti Pd, il primo a rispondere alla lettera di Renzi su Repubblica è stato l’eurodeputato ed ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. “Molte parti condivisibili ma non l’attacco a Paolo Gentiloni e Minniti”, ha scritto su Twitter rivolgendosi direttamente all’ex presidente del Consiglio.
“A prescindere dal fatto che i provvedimenti sono tutti stati votati dal Pd di cui eri segretario, sai benissimo – ha continuato Calenda rivolgendosi a Renzi – che l’emergenza c’era e come. Fino a 2016 inoltrato i migranti entravano in Italia e andavano negli altri paesi europei. Dopo la chiusura Shengen e l’identificazione di 180 mila migranti non sono qualche persona. Il problema è nato quando Gentiloni era al governo. Ancora ieri sera ti ho difeso su fake news flessibilità/migranti. Non ricominciamo a farci del male”.