Renzi attacca Conte: “Un premier non può cambiare la Costituzione”
Renzi attacca Conte: “Un premier non può cambiare la Costituzione”
“Un presidente del Consiglio non può con proprio decreto cambiare la Costituzione”. Lo ha detto Matteo Renzi al Tg5, attaccando duramente il premier Giuseppe Conte e il suo ultimo dpcm per la fase 2. Il leader di Italia Viva si scaglia contro il provvedimento che segnerà l’inizio della riapertura del paese, dopo due mesi di lockdown a causa dell’epidemia di Coronavirus, definendolo sbagliato, se non addirittura pericoloso. Renzi ha assicurato che non aprirà una crisi di governo durante la pandemia ma ha criticato il decreto definendolo “uno scandalo costituzionale“. La risposta del premier: “C’è libertà di opinione, a me tocca decidere e toccano le responsabilità del caso”.
Matteo Renzi si lancia in una pioggia di critiche e accuse riguardo l’incostituzionalità del provvedimento del governo sulla Fase 2 dell’emergenza Coronavirus: “Non puoi trattare gli italiani come dei bambini. La libertà delle persone di incontrare Tizio o Caio non ti compete, non tocca allo Stato” ha detto ieri, martedì 28 aprile, in collegamento al Tg5. “Se ciò che ha fatto Conte lo avesse fatto Berlusconi saremmo tutti in piazza oggi. Servono regole valide per tutti, le mascherine, le distanze, e poi lasciare la libertà alle persone”, ha aggiunto Renzi. E in un’intervista a Repubblica il leader di Italia Viva definisce l’ultimo dpcm sull’emergenza Coronavirus un “assurdo costituzionale“.
Per l’ex premier è fondamentale il riuscire a convivere con il virus, ma senza rinunciare alla libertà costituzionale: “Un presidente del Consiglio non può impattare sulla vita delle persone al punto di definire con dpcm chi puoi vedere. Abbiamo accettato una limitazione quando le terapie intensive scoppiavano e i medici dovevano decidere chi intubare e chi no, ora basta. Quando si inizia a considerare la libertà un bene disponibile, iniziano brutte storie. La libertà non vale meno della salute“.
Renzi si scaglia poi anche sulla mancata apertura su base regionale: “Lo scienziato ti dice che c’è il Coronavirus, il politico decide come affrontarlo. E se in Umbria o Alto Adige non ci sono contagi queste regioni non possono avere le stesse restrizioni della provincia di Piacenza”, dichiara nell’intervista. “Una scelta sbagliata [che], se fosse politica, sarebbe controproducente, perché serve a Salvini, che invece era in un angolo”. E sulle decisioni di Conte dice: “Un presidente del Consiglio non deve guardare gli indici di gradimento, ma il numero dei posti di lavoro, l’andamento del Più, le previsioni internazionali”. Alle accuse di Renzi il presidente del Consiglio Conte, ha risposto: “Non ho visto questa dichiarazione. Stanotte sono tornato a Roma alle 4, e poi subito a Genova”, ricordando poi che le prerogative del Parlamento sono state sempre rispettate dall’esecutivo.
Ricordiamo che Renzi è stato promotore, nel 2016 di un referendum per modificare la Costituzione italiana. La cosiddetta riforma Renzi-Boschi è stato il terzo referendum costituzionale nella storia della Repubblica Italiana e si proponeva di superare il bicameralismo perfetto che caratterizza l’assetto istituzionale italiano. Il quorum però non venne raggiunto e la riforma non passò.
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