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Bar, ristoranti, parrucchieri, negozi e palestre: le regole per la riapertura

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Bar, ristoranti, parrucchieri, negozi e palestre: le regole per la riapertura

Dopo 2 mesi di chiusura obbligata, i gestori di bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, parrucchieri e centri estetici scalpitano per ripartire con le rispettive attività commerciali. Al momento, stando all’ultimo Dpcm, la ripartenza è fissata per il 1 giugno, ma negli ultimi giorni (a più riprese) da Palazzo Chigi sono filtrati spiragli che fanno sperare in una riapertura anticipata al 18 maggio nelle regioni in cui Coronavirus è stato contenuto. “In presenza di un protocollo di sicurezza per spazi, ambienti e attività, si potrà decidere di anticipare le aperture”, le parole del premier Giuseppe Conte, raccogliendo il sostegno del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, che ha reso noto come il protocollo di sicurezza sarà redatto insieme all’Inail (l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro). Ma quali saranno le regole che i gestori di bar, ristoranti, parrucchieri, negozi, palestre e altre attività commerciali dovranno seguire per la riapertura? Quali protocolli per la sicurezza di dipendenti e clienti? In attesa di conoscere quelle che saranno le linee guida ufficiali, ecco le buone regole da seguire per riaprire (in anticipo o comunque dal primo giorno di giugno).

Bar e ristoranti

Le regole per la riapertura di bar e ristoranti dovrebbero prevedere che all’ingresso delle varie attività gli avventori trovino affisso sulla vetrina un foglio con un vademecum con tutte le regole di comportamento, a partire dall’obbligo di indossare la mascherina e di lavarsi le mani.

Distanziamento sociale: distanziamento dei tavoli (si attende di conoscere la distanza ufficiale) e di conseguenza automatica capienza ridotta del locale, al quale si dovrebbe accedere possibilmente da una porta di ingresso diversa da quella di uscita.

Segnaletica orizzontale per i pagamenti in cassa, anche se si sta pensando di favorire il pagamento direttamente al tavolo. Caldeggiate le prenotazioni. Vietati fino a nuovo ordine i buffet e le consumazioni al banco.

I dipendenti delle varie attività dovranno ogni giorno quando entrano o escono dal turno di lavoro provarsi la febbre.

Parrucchieri, estetisti, massaggiatori

Quali sono le regole per la riapertura per parrucchieri, estetiste e massaggiatori? I gestori di attività wellness – dal momento che operano alla cura della persona – dovranno proteggersi il naso e la bocca in modo permanente con le mascherine e le visiere e anche indossare i guanti usa e getta. Essendoci contatto diretto tra dipendente e cliente servirà la massima attenzione.

In un parrucchiere dovrebbe quindi poter entrare una persona alla volta, anch’essa protetta con la mascherina, solo dopo aver passato il test della temperatura corporea del termoscanner. I locali dovranno essere sanificati diverse volte nel corso della stessa giornata di lavoro, idem per gli strumenti, per i quali – come già accade – è necessaria la sterilizzazione.

Sarà preferibile inoltre fare ricorso a grembiuli e asciugamani monouso: se riutilizzabili, dovranno essere lavati ad almeno 60 gradi per 30 minuti. In tutti i casi possibili, le procedure devono essere svolte rimanendo alle spalle del cliente, che pure avranno delle responsabilità: gli uomini, ad esempio, dovranno sempre lavarsi la barba (a casa) prima di farsela spuntare. Dal parrucchiere sarà obbligatorio lo shampoo, per tutti, dunque non si potrà fare solo il taglio di capelli e basta.

L’Inail ha proposto poi la possibilità di consentire deroghe ai giorni di chiusura, l’estensione degli orari di apertura dei locali, una razionalizzazione degli spazi per consentire il distanziamento, anche con aree di attesa all’esterno.

Palestre

Ma quali sono le regole per la riapertura delle palestre? Vediamo insieme quelle che dovrebbero essere le linee guida:

  • valutare la possibilità di riorganizzare il lavoro con l’obiettivo di ridurre il numero di operatori sportivi contemporaneamente presenti;
  • suddividere gli operatori in gruppi che svolgono la medesima mansione e nei medesimi luoghi;
  • formazione a distanza del personale;
  • determinare più dettagliatamente il rischio per area e la possibile dimensione degli spostamenti;
  • organizzare un sistema di sanificazione ad ogni cambio turno e una costante pulizia degli spazi;
  • indicare le corrette modalità e i tempi di aerazione dei locali;
  • esporre procedure informative nel sito, nelle zone di accesso, nei luoghi comuni, nelle zone di attività sportiva, nonché negli spogliatoi e nei servizi igienici;
  • predisporre un sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti (come fazzoletti e mascherine).
MISURE DI PROTEZIONE
  • utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio (mascherine chirurgiche, guanti monouso);
  • pulizia e sanificazione dei luoghi e delle attrezzature;
  • realizzazione di segnaletica nel centro di entrata e uscita ben evidenziati;
  • preparazione dei locali con percorsi differenziati;
  • predisposizione di piani di evacuazione che evitino aggregazione in caso di necessità o urgenza;
  • divieto di scambio tra operatori e personale comunque presente nel sito di dispositivi (smartphone, tablet) e di attrezzi sportivi.
IGIENE
  • lavarsi frequentemente le mani, anche attraverso appositi dispenser di gel disinfettanti;
  • mantenere la distanza interpersonale minima di 1 metro, preferibilmente 2, in caso di attività metabolica a riposo;
  • evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti;
  • disinfettare i propri effetti personali evitando di condividerli (borracce, fazzoletti, attrezzi);
  • arrivare nel sito già vestiti adeguatamente all’attività che si andrà a svolgere e muniti di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti potenzialmente infetti;
  • bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate;
  • gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati (ben sigillati).

Leggi anche: 1. Rezza a TPI: “La terapia al plasma? Funziona ma non sostituisce il vaccino” / 2. Il caso De Donno, il prof anti-élite che alla fine legge il comunicato impostogli dai capi

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