Sempre più Regioni rischiano la zona gialla, l’appello dei governatori a Draghi: “Restrizioni per i no vax”
Diverse Regioni rischiano la zona gialla, i governatori all’esecutivo: “Restrizioni per i no vax”
Sempre più Regioni rischiano di passare in zona gialla nelle prossime settimane, mentre altre temono il cambio di colore per le festività natalizie, motivo per cui diversi governatori hanno lanciato un appello all’esecutivo affinché le eventuali misure restrittive vengano applicate solamente ai no vax.
Secondo gli ultimi numeri, Friuli Venezia Giulia, Marche, Trentino Alto Adige e Veneto potrebbero passare in zona gialla già nelle prossime settimane se non dovesse esserci un miglioramento dell’andamento dell’epidemia.
“Come Regioni – dichiara il governatore dela Liguria Giovanni Toti – chiederemo che le nuove misure restrittive legate alle fasce di colore, se devono valere per qualcuno, valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino e non per le persone che lo hanno correttamente fatto. Gli ospedali in Liguria sono ancora significativamente vuoti, quindi non vi è alcuna emergenza: non sono preoccupato ma sono attento e prudente”.
Una posizione condivisa anche dal governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, il quale teme addirittura il passaggio in zona arancione della sua Regione: “Sarebbero danni enormi all’economia e ai settori imprenditoriali che hanno battuto e combattuto la crisi e non possiamo permettercelo. Mi auguro che non ci saranno nuove chiusure ma se ci dovessero essere il prezzo non lo possono pagare i vaccinati”.
Al momento il governo non prende in considerazione l’ipotesi di applicare le misure restrittive solamente a coloro che non si sono vaccinati, ma le dichiarazioni dei governatori hanno già aperto il dibattito nel mondo della politica.
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, si dice favorevole al modello austriaco: “Siamo all’inizio della quarta ondata del Covid. Da mesi diciamo che bisogna conviverci. L’unico modo per conviverci – piaccia o non piaccia – è il vaccino. Bisogna, dunque, accelerare sulla terza dose. E bisogna dire che le restrizioni devono essere come in Austria: sei vaccinato? Ti muovi liberamente. Non sei vaccinato? Vai in lockdown”.
L’ex premier e leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, invece, si dice contrario all’applicazione di ulteriori norme restrittive: “Le misure vanno dosate con equilibrio. Se introduci una misura sovradimensionata c’è una reazione del Paese. Se non sono misure percepite come necessarie e adeguate, la popolazione non ti viene dietro. Il green pass credo sia una buona soluzione, oggi ci consente di affrontare questa quarta ondata con la dovuta sicurezza. Sono contrario a operare ulteriori strette. Certo, se fosse proprio necessario…ma credo che possiamo affrontare più serenamente di altri paesi questo passaggio”.
“Siamo la nazione che ha usato il green pass in modo più energico: mi sarei aspettato che a fronte di quella scelta non si sarebbe parlato di nuove restrizioni. Qualcosa non ha evidentemente funzionato. La campagna di vaccinazione non ferma il contagio: servono altre norme di sicurezza sui mezzi pubblici” ha dichiarato Giorgia Meloni.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha dichiarato: “Io mi rifiuto di pensare a nuovi lockdown. La media europea dei vaccinati è il 66%, l’Ita è al 77%: davanti a noi solo Spagna e Portogallo. Io sono disponibile a riflettere di tutto, con tutti. Noi siamo entrati in un governo impegnativo, siamo con Pd e M5s e su molti temi la pensiamo diametralmente opposta. Mi fido della scienza, rifletto e guardo quello che accade nel mondo. Ragiono di tutto e con tutti. Ma è fondamentale la fiducia, la speranza. Gli altri giornali in Europa non scrivono tutti i giorni ‘Stiamo per chiudere’. La gente per spendere ha bisogno di fiducia non possiamo continuare a terrorizzare il Paese, restituiamo un pò di speranza. Smettiamo di terrorizzare gli italiani”.