Sgomberati dalla Regione Lazio, i no green pass Barillari e Cunial chiedono asilo politico alla Svezia
Rimasti chiusi per un giorno dentro gli uffici della Regione Lazio, Davide Barillari e Sara Cunial, una volta usciti hanno chiesto “asilo politico alla Svezia“.
Il consigliere regionale Barillari e la deputata Sara Cunial, infatti, avevano occupato l’ufficio regionale giovedì 14 ottobre, alle 18. Avevano passato lì la notte in attesa dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass per i lavoratori e durante il giorno avevano condiviso sui social alcuni momenti della loro protesta avvertendo: “Dovranno cacciarci con la forza“.
La protesta si è invece conclusa dopo poche ore e senza che si rendesse necessario l’uso della forza. “Ci hanno obbligato ad uscire perché – hanno scritto i due ex M5s su Facebook – hanno scovato proprio ieri pomeriggio un dipendente regionale vaccinato con green pass positivo al Covid e dovevano procedere ad una sanificazione straordinaria urgente…. Tv e giornalini che sono corsi ieri a urlare ‘occupazione dei no vax della regione Lazio’ non hanno detto una sola parola sul positivo vaccinato. Zingaretti dovrebbe solo vergognarsi”. I due hanno smentito che la vera ragione dell’interruzione della protesta fosse la mancanza di viveri: “Avevamo cibo per resistere diversi giorni, quello del bar chiuso è una grande balla per gettare fango su un’azione politica molto forte che ha dato fastidio al PD e agli ipervaccinisti da salotto televisivo”.
Sempre sui social, una volta fuori dalla sede della Regione, Barillari e Cunial hanno reso noto di essersi recati al consolato svedese per chiedere asilo politico insieme ai loro sostenitori.
Inoltre, il consigliere ha annunciato altre iniziative di protesta. Tra queste c’è l’istituzione di un “ufficio esterno” per i consiglieri regionali del Lazio che non hanno il certificato verde: “Ogni mercoledì, dalle ore 9 alle ore 18, sarà presente un ufficio esterno, nei pressi dell’ingresso principale del Consiglio Regionale del Lazio, in via della Pisana 1301 a Roma, per permettere a tutti i Consiglieri Regionali, sprovvisti di green pass, di incontrare i cittadini e svolgere almeno in parte il loro mandato”.