“Mi hanno chiesto il biglietto solo perché sono nera”: l’atleta azzurra Rebecca Pavan denuncia un episodio di razzismo
Nonostante sia salita sull’autobus insieme a sua madre, soltanto a lei è stato chiesto di esibire il biglietto: Rebecca Pavan, ventunenne veronese in forza alla nazionale italiana di atletica, è una ragazza nera, adottata, e per questo ritiene di aver subìto un trattamento razzista dal controllore. “Non l’ha chiesto a mia madre, ma solo a me, che ero dopo di lei – racconta la stessa atleta – certo chiedere di validare i biglietti è giusto ma a farmi stare male sono stati lo sguardo schifato e il tono scocciato di una persona che, vedendo una ragazza nera (non di colore ma nera) salire in autobus, è partita con l’idea che volessi fare la furba e non pagare. Non è la prima volta che ricevo questo trattamento, scelgo spesso di ignorare i razzisti, mia madre invece no”.
“Lei la conosco, la signorina invece non l’avevo mai vista quindi le ho chiesto il biglietto, tutto qui…”, si è giustificato il controllore. “Ma cosa vuol dire? Solo perché è nera? E me, mi aveva mai vista prima? – ha incalzato la madre – Questa è una bugia bella e buona, io qui non ci salgo mai”. Pavan ha registrato un video per raccontare la vicenda sui social, e la storia è diventata virale. “Sono cose che capitano da quando sono piccola – conclude la ventunenne – ma fanno sempre male ed è inaccettabile da chiunque e ancora di più, come in questo caso, da un funzionario dei trasporti pubblici, nel 2022. Un comportamento tale è ingiustificabile”.
L’azienda ha commentato con una nota: “Abbiamo avviato un’indagine interna – spiegano dagli uffici centrali di Arriva Italia – se saranno accertate le responsabilità del nostro dipendente agiremo di conseguenza sul fronte disciplinare. Ovviamente condanniamo qualsiasi forma di razzismo e discriminazione e la nostra massima solidarietà va comunque alla ragazza e a sua madre, ma ci teniamo a precisare che questo tipo di verifiche avvengono per qualsiasi reclamo o contestazione sollevata da un nostro utente”.