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Ragazzo ucciso a Roma, parla il padre: “Luca voleva difendere la sua ragazza. E odiava le ingiustizie”

Immagine di copertina
Credits: Facebook/Luca Sacchi

Ragazzo ucciso a Roma, parla il padre: “Luca odiava le ingiustizie”

Il padre di Luca Sacchi, il ragazzo morto a Roma il 24 ottobre dopo essere stato ferito da un rapinatore, torna a parlare del figlio.

“Voleva difendere la sua ragazza e poi forse ha reagito anche perché non sopportava le ingiustizie. Era un pezzo di pane, buono e generoso. Luca era un ragazzo pacifico: nonostante fosse forte fisicamente non era il tipo da cercare guai. Anzi se ne teneva alla larga. E di sicuro non si aspettava che l’altro rapinatore tirasse fuori la pistola”, afferma Alfonso Sacchi in un’intervista a La Stampa.

Ad Anastasia “hanno dato un colpo in testa con una spranga di ferro e le hanno strappato lo zainetto. Balordi assetati di violenza: lei aveva mollato lo zainetto, ma uno dei due le ha comunque dato una botta ed è a quel punto che Luca è intervenuto. Probabilmente vedendo che le avevano fatto male ha reagito”, racconta.

“Si volevano bene davvero, erano molto uniti. Stavano insieme da quasi cinque anni e lei se l’è visto morire davanti. Luca era al pub per salutare il fratello, Federico, il mio figlio minore che ha 19 anni. Luca e Anastasia erano da poco usciti dal pub, mentre Federico era rimasto dentro. A un certo punto ha sentito un’esplosione. Mi ha raccontato che dal rumore si capiva chiaramente che era un colpo di pistola. Il proiettile, infatti, ha trapassato pure la vetrina del pub. Un po’ più in alto dell’altezza a uomo. Federico allora, insieme ad altri, è corso fuori e ha visto suo fratello in una pozza di sangue”, spiega. “Luca chi me lo ridà indietro?”.

Oggi 25 ottobre le indagini sono giunte a un punto di svolta dopo il fermo di due 21enni romani, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, sospettati di essere i rapinatori che hanno ucciso Sacchi. C’è il sospetto che dietro al tentativo di scippo vi fosse uno scambio di droga tra i due ragazzi e i rapinatori.

Secondo una prima ricostruzione la vittima, Luca Sacchi, e la fidanzata, Anastasiya Kylemnyk, la sera dell’omicidio avrebbero tentato di acquistare della droga dai due rapinatori. Dai primi accertamenti, pare che i due sospettati, notando che nello zainetto della donna c’erano parecchi soldi, si siano offerti di procurare lo stupefacente per poi ritornare armati di pistola e rapinare la ragazza.

Alla reazione di Luca avrebbero poi sparato in testa al giovane, morto poche ore dopo in ospedale. I due sarebbero poi fuggiti su una Smart, ma sarebbero stati “traditi” dalla madre di uno dei due. La donna si sarebbe presentata alle forze dell’ordine avvisando che il figlio poteva essere implicato nell’omicidio di Luca Sacchi. È quanto si è appreso da fonti investigative, che hanno fatto sapere anche che i due sono accusati adesso di concorso in omicidio.

Ragazzo ucciso a Roma, spunta la pista della droga: due 21enni di San Basilio fermati per la morte di Luca Sacchi
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