Quindicenne ucciso a Napoli, per il pm è omicidio volontario
Cambia il capo di imputazione per il carabiniere 23enne che ha reagito a una rapina
La vicenda del ragazzo ucciso a Napoli domenica 1 marzo continua a far discutere: cambia il capo di imputazione per il carabiniere che ha aperto il fuoco, uccidendolo, contro Ugo Russo, 15 enne dei Quartieri Spagnoli. Il reato da eccesso colposo in legittima difesa passa a omicidio volontario.
Nel corso dell’indagine sulla morte di Ugo Russo è emerso anche che il ragazzo aveva in tasca un Rolex e una catenina d’oro. Aveva già commesso quindi un altro colpo prima di quello che gli è risultato fatale. Il pm Simone de Roxas ha ascoltato anche la testimonianza della fidanzata del carabiniere 23 enne e soprattutto i primi risultati del medico legale. Nelle prossime ore ci sarà l’autopsia sul corpo del ragazzo e domani la convalida del fermo per il complice 17 enne, arrestato per tentata rapina. Il 15enne dei Quartieri Spagnoli è stato ucciso la scorsa notte da un carabiniere 23enne in servizio in provincia di Bologna, che ha reagito a un tentativo di rapina. “Qualunque cosa stesse facendo, non vale una vita umana”, dice ora il padre.
Nella versione dei fatti fornita dal Comando provinciale dei carabinieri di Napoli, il collega in borghese in servizio in provincia di Bologna si trovava in auto con la sua fidanzata quando a un semaforo è stato affiancato da uno scooter con a bordo due ragazzi con casco e scaldacollo che hanno estratto una pistola per ottenere l’orologio che il carabiniere portava al polso e la catenina d’oro indossata dalla ragazza.
Quando il giovane armato gli si è avvicinato, il carabiniere si sarebbe qualificato e avrebbe quindi sparato tre colpi con la pistola d’ordinanza. Il 15enne Ugo Russo dei Quartieri Spagnoli è stato colpito da un proiettile alla testa e uno al torace. È deceduto all’ospedale Pellegrini alle 2.30. A chiamare l’ambulanza sarebbe stato proprio il carabiniere che ha aperto il fuoco.