Ragazzo investito a San Vito di Negrar, il pirata della strada: “Preferirei essere morto io”
Il 39enne che, lunedì sera, a San Vito di Negrar (Verona) ha investito e ucciso il 14enne Chris Abom per poi allontanarsi, ha dichiarato in un’intervista: “Preferirei essere morto io al suo posto, credetemi”. Il ragazzino, subito dopo l’impatto, è rimasto in un fosso per quasi un’ora e mezza prima di essere trovato. Un ritardo che è risultato fatale. I medici, infatti, hanno spiegato che il giovane “se soccorso subito avrebbe potuto essere salvato”. Ma il pirata della strada, denunciato per omicidio stradale, fuga dopo incidente e omissione di soccorso, ha ribadito quanto dichiarato ai carabinieri: “Non sono scappato, io quel ragazzino non l’ho proprio visto. Vi pare che se mi accorgevo di aver investito una persona, poi me ne andavo via come niente fosse?”.
Il conducente della vettura, che abita con la fidanzata a poca distanza dal luogo dell’investimento, al Corriere della sera ha raccontato di “non mangiare e non dormire”. Secondo la sua versione, l’incidente sarebbe avvenuto alle 21:40 (in questo caso, Chris sarebbe rimasto accasciato a terra quasi due ore prima che scattassero i soccorsi), “ho sentito un colpo, mi sono fermato, sono sceso, mi sono guardato intorno e non ho visto nulla. Pensavo di avere sbattuto contro un cartello stradale, perché poco lontano ce n’è uno tutto accartocciato”.
“Scriverò una lettera ai genitori di Chris” L’uomo in passato era stato denunciato per guida in stato di ebbrezza: “Si tratta di un errore di gioventù: avevo vent’anni” e, assistito dall’avvocato Massimo Dal Ben, ha confidato di aver deciso di scrivere una lettera ai genitori di Chris: “La darò al mio avvocato perché la consegni. Scriverò che mi dispiace. E che non l’ho fatto apposta a lasciare solo il loro bambino”.