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Morta a 17 anni per leucemia: la Cassazione conferma la condanna dei genitori contrari alla chemioterapia

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Morta a 17 anni per leucemia: la Cassazione conferma la condanna dei genitori contrari alla chemioterapia

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per omicidio colposo dei genitori di Eleonora Bottaro, la ragazza morta a 17 anni per una leucemia linfoblastica acuta, dopo che i genitori si erano rifiutati di sottoporla alla chemioterapia.

La Suprema corte ha confermato la pena di due anni già inflitta in primo e in secondo grado. Secondo i medici, la ragazza avrebbe avuto possibilità dell’80 percento di sopravvivere alla malattia. La famiglia scelse invece di curarla seguendo le teorie screditate del tedesco Hamer, che prevedono cicli di cortisone, agopuntura e vitamina C.

La diagnosi di leucemia era arrivata a febbraio 2015, quando la ragazza era stata ricoverata nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova. In linea con l’orientamento della famiglia, aveva però rifiutato la chemioterapia.

Il 26 febbraio del 2016 il tribunale per i minori aveva poi sospeso  la potestà genitoriale, ordinando alla coppia di sottoporre la figlia alla chemioterapia in una struttura a loro scelta. Nello stesso giorno, Eleonorà era uscita dall’ospedale per essere poi ricoverata in Svizzera, dove aveva continuato a non ricevere la chemioterapia nonostante gli appelli dei medici. il 31 luglio la ragazza era tornata in un ospedale italiano a Schiavonia, nel padovano. È morta il 29 agosto a 17 anni, con l’unico supporto delle vitamine.

I giudici, nelle motivazioni della sentenza, hanno sostenuto che il rifiuto delle cure da parte di Eleonora “non fu una libera scelta che i suoi genitori ritennero di rispettare, ma un’opzione consapevolmente adottata dai genitori in prima persona, nonostante i medici li avessero informati dell’impossibilità, per la figlia, di guarire senza la chemio”.

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