Quirinale, l’incredibile inserzione pro-Berlusconi sul Giornale: “Ha messo fine alla guerra fredda”
Quirinale, l’incredibile inserzione pro-Berlusconi sul Giornale: “Ha messo fine alla guerra fredda”
“Il presidente del Consiglio che mise fine alla guerra fredda”, l’editore “più liberale” d’Italia, “l’italiano più competente nella politica internazionale”. Dopo la biografia inviata a tutte le famiglie italiane, il contratto con gli italiani e il discorso del predellino, un’altra trovata va ad arricchire il lungo elenco di colpi di teatro che hanno accompagnato la carriera politica di Silvio Berlusconi. Questa volta è Il Giornale, appartenente al fratello Paolo, a ospitare una curiosa campagna per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica.
Chi se non il Cavaliere, chiede l’inserzione firmata da “Forza Seniores”, può essere il candidato migliore per succedere a Sergio Mattarella? “Una persona buona e generosa. Il padre di cinque figli e nonno di quindici nipoti. Un amico di tutti, nemico di nessuno”, riporta il manifesto, che inizia dalla vita personale per tracciare la biografia del prossimo padre della patria. “Tra i primi contribuenti italiani. Tra i primi imprenditori italiani per la creazione di posti di lavoro. Il più giovane imprenditore italiano nominato Cavaliere del Lavoro. Un self-made man, un esempio per tutti gli italiani”, continua il profilo del quattro volte presidente del Consiglio, che passa poi per successi imprenditoriali tanto assoluti quanto difficilmente verificabili (“Il primo editore d’Italia e il più liberale”), prima di approdare a un lungo elenco di trionfi politici, perlomeno presunti (“L’ultimo presidente del Consiglio eletto democraticamente dagli italiani”, “Il presidente del Consiglio che in solo sei mesi ha ridato una casa ai terremotati dell’Aquila”, “Il presidente del Consiglio che mise fine alla guerra fredda realizzando l’accordo di Pratica di Mare tra George Bush e Vladimir Putin”). “L’italiano più competente nella politica internazionale, ascoltato e apprezzato, autorevole e umano, capace di intessere e coltivare le amicizie personali più profonde con i più importanti leaders (sic) mondiali”, prosegue l’inserzione, pubblicata a pagina 5 del quotidiano fondato da Indro Montanelli. “È soprattutto l’eroe della libertà che, con grande sprezzo del pericolo è sceso in campo nel ’94 per evitare a tutti noi un regime autoritario è illiberale”. E anche il primo a fare apertamente campagna per la carica di capo dello Stato. La storia continua.