Psichiatra aggredita a Pisa, iniziato l’iter per dichiararne la morte cerebrale
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È iniziato questo pomeriggio l’iter di accertamento di morte cerebrale per Barbara Capovani, la psichiatra aggredita davanti all’ospedale Santa Chiara due giorni fa e da allora ricoverata in condizioni critiche. “Intorno alle 17.40, al termine della verifica di tutti gli esami clinici e strumentali necessari – fanno sapere nel bollettino medico congiunto l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e l’Azienda Usl Toscana nord-ovest – la commissione di specialisti ha disposto sulla paziente l’inizio della procedura di accertamento di morte cerebrale la cui conclusione è prevista intorno alle 23.40. Al termine del periodo di osservazione si procederà alla donazione degli organi, assecondando in tal modo una sua espressa volontà che i familiari hanno condiviso”.
Secondo gli investigatori il presunto aggressore, che l’ha sorpresa alle spalle e presa a sprangate, nutriva forti rancori nei confronti della dottoressa. Si tratta presumibilmente di un ex paziente 35enne fermato questa notte e condotto nel Carcere Don Bosco della città toscana. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura, l’uomo si sarebbe presentato in ospedale per aggredire Capovani già il giorno precedente, ma la donna non era presente in struttura. Il 21 aprile però l’ha colpita alle spalle mentre stava togliendo il lucchetto dalla sua bicicletta per tornare a casa dopo il turno di lavoro.
L’azione è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza, che hanno portato all’identificazione dell’aggressore. Il 35enne era già conosciuto alle forze dell’ordine: aveva inviato numerose lettere a prefetture, questure, comuni e ministeri per denunciare anche presunti complotti, di cui parlava anche sui social e su YouTube. Negli anni si era visto notificare diversi fogli di via dalle province di Lucca, di Prato e di recente anche di Pisa per comportamenti molesti. Nel febbraio 2022 era stato arrestato per aver spruzzato dello spray urticante al peperoncino negli occhi di un vigilante.