Proteste no green pass, Lamorgese: “Rischio di estremismi nelle manifestazioni”
Proteste no green pass, Lamorgese: “Rischio di estremismi nelle manifestazioni”
La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è tornata a esprimere preoccupazione per le manifestazioni contro i vaccini e il green pass, nonostante lo scarso seguito che hanno avuto finora.
“La preoccupazione c’è perché i toni salgono sempre di più e c’è il rischio che ci siano estremismi che vanno a incidere sulle manifestazioni”, ha detto oggi Lamorgese riguardo le attività nei movimenti No vax e No green pass, discusse ieri dal Comitato analisi strategica antiterrorismo del Viminale. Il timore del Comitato, secondo quanto riporta La Repubblica, è quello che elementi dell’estrema destra possano tentare di usare le proteste per riacquistare credibilità politica.
A fine agosto, il ministero dell’Interno aveva dichiarato che non avrebbe tollerato violenze durante le proteste contro il green pass. “Il Viminale assicurerà come sempre la libertà di manifestare pacificamente nel rispetto delle regole ma non saranno ammessi atti di violenza e minacce”, aveva dichiarato il ministero dell’Interno prima delle manifestazioni annunciate per il 1° settembre, giorno dell’entrata in vigore dell’obbligo del green pass anche sui trasporti a lunga percorrenza, in cui si presentarono però poche decine di persone.
La ministra ha anche ribadito che il rischio rappresentato dal terrorismo jihadista è ancora attuale, a 20 anni dal crollo delle Torri gemelle. “Al momento è rappresentato soprattutto da ‘lupi solitari’ o persone particolarmente disturbate, fragili, che possono essere inserite in circuiti di questo tipo”, ha detto la ministra parlando di un “rischio latente” e di “una situazione difficile”. “Ieri ne abbiamo parlato al G7 per mettere in piedi uno sforzo comune”, ha detto a margine della presentazione del Libro Blu 2020 dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.
Riguardo i migranti, tema su cui Lamorgese è stata attaccata ripetutamente dal leader della Lega Matteo Salvini, Lamorgese ha parlato di una “situazione complessa che va vista nell’insieme”. “Il mondo è cambiato”, ha detto, facendo riferimento al caso della Tunisia, dove i lavori del parlamento sono stati sospesi fino a data da destinarsi dal presidente Kais Saied. “Stiamo cercando di portare avanti una linea dedicata per avere una comunicazione rapida con le autorità tunisine”, ha detto, spiegando di poter così “dissuadere” i migranti dal partire. “Questo perché quando arrivano in Italia poi dobbiamo rimpatriarli perché c’è un decreto interministeriale per cui la Tunisia viene considerato un porto sicuro”.