Guerriglia nelle città d’Italia contro le misure anti-Covid: bombe carta a Milano, negozi saccheggiati a Torino
Da Torino a Milano: violente proteste nelle città contro le misure anti-Covid
Esplode la rabbia nelle città d’Italia contro le recenti misure anti-Covid imposte del governo: proteste e scene di guerriglia si sono verificate da Torino a Milano passando per Napoli e Catania. Imprenditori, ristoratori, partite iva e lavoratori del mondo dello spettacolo sono scesi in piazza per dire no alle chiusure disposte nel nuovo Dpcm. Proteste dall’intento pacifico che si sono trasformate in breve tempo in vere e proprie scene di guerriglia a causa delle infiltrazioni degli antagonisti, degli estremisti di destra e degli ultras.
A Milano, il corteo, composto da circa 300 persone, si è riunito in piazzale Loreto per raggiungere la sede della Regione Lombardia dove sono stati lanciati pietre, bottiglie e petardi. La polizia, per disperdere i manifestanti e impedire l’ingresso nel Palazzo della Regione, ha usato i lacrimogeni. Nel corso del corteo, momenti di tensione si sono verificati in Corso Buenos Aires, dove sono stati esplosi petardi e molotov. Molti partecipanti erano incappucciati e avevano della catene tra le mani, mentre diversi manifestanti non hanno approvato la deriva violenta. Il bilancio, ancora provvisorio, è di un poliziotto contuso, 15 accompagnati in Questura, e diversi danni: nel corso delle proteste, infatti, sono state rovesciati cassonetti e transenne, distrutti i dehors di bar e ristoranti e spaccati i finestrini di un tram al grido di “libertà, libertà” e con una serie di insulti rivolti al premier Conte e agli esponenti politici regionali.
Anche a Torino si sono verificati diversi momenti di tensione. In Piazza Castello, davanti al teatro Regio, i manifestanti hanno dato alle fiamme monopattini e le pedane di legno dei dehors distrutti, mentre in via Roma, la strada dello shopping del capoluogo piemontese, sono state distrutte le vetrine di Gucci, Apple e Geox con i negozi che sono stati letteralmente saccheggiati dai manifestanti. Momenti di tensione anche davanti la sede della Regione dove sono state lanciati sassi e bombe carta. Alla fine il bilancio è di due poliziotti contusi, un fotografo ferito e almeno 10 persone fermate, la maggior parte delle quali appartengono, secondo quanto riferito dalla Digos, appartengono ai movimenti ultras di Juventus e Torino.
Ma proteste si sono verificate anche in altre città d’Italia, da Trieste a Lecce, da Viareggio a Pescara, sino a Catania, Cremona e Napoli, dove, dopo le tensioni dello scorso 23 ottobre, si è svolta una manifestazione che si è conclusa senza tensioni. A Roma, invece, il premier Conte ha incontrato una delegazione dei manifestanti che partecipavano a una protesta in piazza Montecitorio, assicurando loro che questa volta gli indennizzi promessi arriveranno subito.
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