Alta tensione a Soresina: 170 lavoratori Finiper protestano per il licenziamento e interviene la Polizia
Protesta lavoratori Finiper Soresina, la polizia usa il manganello | VIDEO
Protesta lavoratori finiper Soresina | È stata una mattinata di tensioni a Soresina, in provincia di Cremona, per le forti proteste dei lavoratori della Finiper, azienda di grande distribuzione.
Alcuni dipendenti della società, infatti, secondo quanto riferito dall’Unione sindacale di base con una nota, sono minacciati di licenziamento nonostante l’esistenza di un accordo che è stato sottoscritto alla prefettura di Cremona. Così i 170 facchini – questo il numero dei dipendenti il cui futuro lavorativo è ora appeso a un filo -, alcuni insieme ai loro figli, hanno deciso di organizzare un presidio di fronte ai cancelli dei magazzini della Finiper.
La protesta è andata via via intensificandosi, con i facchini che hanno creato dei picchetti con l’obiettivo di impedire ai camion di uscire dal polo della logistica. Gli agenti della questura, in assetto antisommossa, sono intervenuti caricando i manifestanti e utilizzando contro di loro anche gas lacrimogeni. Addirittura si è resa necessaria la rimozione con la forza di alcuni lavoratori che impedivano ai camion di lasciare i magazzini.
La accesa protesta è stata ripresa in un video girato dai sindacalisti dell’Usb, il quale è stato poi diffuso sulla pagina Facebook dell’organizzazione sindacale. In un frammento del video in questione è possibile vedere uno dei manifestanti che viene manganellato da un poliziotto.
Due dipendenti, addirittura, sono stati trasportati all’ospedale di Crema. A riportarlo l’Azienda regionale emergenza urgenza, che ha riferito che uno dei manifestanti avrebbe riportato una frattura a una gamba.
“Polizia e carabinieri hanno caricato con violenza i 170 facchini licenziati da Finiper, che con le loro famiglie protestavano questa mattina a Soresina, davanti alla sede della società. Ci sono feriti”, ha comunicato l’Usb in una nota, per poi aggiungere dettagli sulle motivazioni della protesta: “Finiper ha preso a pretesto il cambio di sede del magazzino con il tentativo di non confermare gli attuali livelli occupazionali. Come sempre i padroni vogliono fare profitto sulla pelle delle persone. Nei giorni scorsi i facchini avevano attuato iniziative nei vari supermercati IPER – riscuotendo la solidarietà degli altri lavoratori e dei clienti – come ad esempio riempire i carrelli e lasciarli alle casse belli carichi. Niente lavoro? Non abbiamo soldi per pagare”.
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