Il programma politico di Giuseppe Conte per il M5S: ecco le 5 stelle nel suo manifesto
In una lettera al Corriere della Sera il futuro leader dei 5 Stelle formula una proposta per il futuro dell’Europa e del Movimento
Le nuove “cinque stelle” per l’Europa di Giuseppe Conte
Il futuro leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha proposto le sue “cinque stelle” per il futuro dell’Europa, auspicando un passo in avanti dell’Unione verso un “Umanesimo europeo”. In una lettera inviata al Corriere della Sera in occasione la Conferenza sul Futuro dell’Europa, iniziata ufficialmente oggi, l’ex presidente del Consiglio ha articolato una proposta in cinque in punti dedicati a salute, lavoro, economia, multilateralismo, democrazia partecipativa, basati “dell’esperienza di governo sin qui maturata e il lavoro svolto dal Movimento 5 Stelle a Bruxelles”.
La conferenza, inizialmente prevista il 9 maggio dell’anno scorso ma rinviata di un anno per la pandemia di nuovo coronavirus, mira a rilanciare il progetto democratico europeo e dell’Unione Europea, valutando una revisione dei trattati fondamentali. L’ultima revisione risale al 2007, quando è stato firmato il Trattato di Lisbona.
Salute
Nel primo punto, dedicato alla salute, Conte chiede di “rafforzare le competenze e gli strumenti dell’Ue in ambito sanitario” e di “puntare più decisamente” sugli investimenti comuni e la cooperazione nella ricerca scientifica, affermando che “la salute deve essere tutelata nello stesso modo in ogni angolo dei nostri territori”.
Lavoro
Dopo aver affermato che “veniamo da lustri segnati da molteplici crisi economiche, sociali, sanitarie, che hanno messo a nudo tutte le fragilità della nostra casa comune” l’ex presidente del Consiglio ha chiesto al secondo punto l’istituzione di un salario minimo europeo, definendolo un “primo passo fondamentale per restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori”.
“In Europa lo sfruttamento dei lavoratori più deboli, con taglio dei diritti e dei salari al fine di guadagnare competitività, è ancora una pratica molto diffusa”, ha scritto, ricordando che in Europa nell’ultimo decennio i lavoratori sotto la soglia di povertà sono aumentati del 12%.
Economia
Per quanto riguarda la politica economica europea, Conte ha chiesto che il programma Next Generation EU per la ripresa economica post pandemica, sia “incorporato, in modo strutturale e permanente, nell’architettura istituzionale europea”. “Dobbiamo superare le rigide regole del Fiscal Compact, introducendo lo scorporo degli investimenti nel green, nella ricerca, nell’istruzione e nella cultura dal pareggio di bilancio”, ha detto, affermando che l’Italia è stata “protagonista” nella promozione del Next Generation EU.
Conte ha chiesto anche “la fine dell’unanimità nelle politiche fiscali” per poter arrivare “a un bilancio pluriennale europeo all’altezza delle nostre ambizioni e a una fiscalità europea equa e giusta, che possa sanare le attuali asimmetrie che generano indebiti vantaggi competitivi”.
Multilateralismo
Sulla politica estera, Conte ha chiesto che l’Europa si doti “di strumenti più efficaci e assumere maggiori responsabilità” e che l’UE sia in grado “di poter agire, quando necessario, anche in via autonoma”, pur privilegiando l’azione multilaterale e la cooperazione euro-atlantica
Il leader designato del movimento fondato da Beppe Grillo, chiede che l’UE sia in grado di “affrontare e rimuovere le cause profonde che generano i fenomeni migratori nei Paesi di origine e di transito, dotandosi di un sistema di asilo comune, in modo da superare i meccanismi del regolamento di Dublino in senso genuinamente solidale”.
Democrazia partecipativa
All’ultimo punto, Conte afferma che l’Europa dovrebbe aumentare “le possibilità e l’incisività della partecipazione diretta nei propri processi decisionali” e chiede di dare la possibilità ai cittadini potranno di “avanzare proposte da calendarizzare obbligatoriamente in discussione per una prima lettura al Parlamento europeo” oltre a porre le condizione per introdurre un referendum a livello europeo e riforme che risconoscano al parlamento europeo “un vero diritto di iniziativa legislativa e poteri di controllo nei confronti della Commissione”.