Preferisce il carcere ai servizi sociali: “Riportatemi in cella, lì si fatica di meno”
Ha lasciato i lavori socialmente utili e chiesto di poter ritornare in cella perché “in carcere si fatica meno”: protagonista della vicenda un 48enne che stava scontando sei mesi in una comunità nella quale gli venivano fatti svolgere diversi lavori manuali.
Dopo esservi rimasto per meno di un mese, impegnandosi in cucina o nell’agricoltura, ha ammesso di preferire il carcere.
La sua proposta è stata immediatamente accolta dai militari per i quali l’uomo costituisce un vecchia conoscenza perché pluripregiudicato per reati legati alla droga e contro il patrimonio.
In passato avrebbe fatto anche diverse truffe online in tutto il nord Italia. Si trovava in comunità dopo una condanna per guida in stato d’ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti: i militari dell’Arma lo hanno arrestato ed eseguito la sospensione dell’affidamento in prova ai servizi sociali.
È stato riaccompagnato in prigione, lì sconterà i mesi rimanenti della sua condanna.