L’ex compagna del poliziotto morto di Covid: “Era un no vax convinto, diceva ‘Sono più forte del virus'”
L’ex compagna del poliziotto morto di Covid: “Era un no vax convinto”
“Era un no vax convinto, forse ha sottovalutato il pericolo”: lo rivela l’ex compagna di Candido Avezzù, poliziotto di 58 anni morto a causa del Covid.
Agente del reparto mobile di Padova, Avezzù è deceduto la scorsa domenica dopo aver contratto il virus con molta probabilità nel corso di una missione nell’hotspot di Taranto, che ospita i migranti appena sbarcati in Italia.
A raccontare le convinzioni no vax del poliziotto è Monica Valotto, ex compagna dell’uomo, in un’intervista a Il Corriere della Sera.
La donna racconta che Avezzù, dopo aver contratto il Covid, “si è presentato all’ospedale di Jesolo ma gli hanno prescritto una cura antibiotica da fare in casa”, ma “le sue condizioni sono peggiorate e tre giorni dopo si è presentato di nuovo davanti ai medici, che solo a quel punto l’hanno trasferito a Dolo”.
“Era un brav’uomo, che amava profondamente il suo lavoro” ricorda la compagna, che poi racconta: “Lui era contrario al vaccino. Temeva gli avrebbe causato una trombosi, non si fidava. E non credeva neppure che il coronavirus fosse così pericoloso. Mi diceva: ‘Io sono più forte del Covid’. Forse aveva sottovalutato il pericolo…”.
Lo stesso poliziotto inizialmente sembrava minimizzare sulla malattia. “Mi sono sposato col Covid” scriveva sui social fino all’ultimo post, datato 10 agosto, “Entro in terapia intensiva. Sulla lapide lo scudetto del 2 grazie”.