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Pisa, vende le figlie per soldi: primo arresto per induzione al matrimonio introdotto dal Codice Rosso

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Le ragazze sono state picchiate, maltrattate e segregate

Pisa, vende le figlie per soldi: primo arresto per induzione al matrimonio

Vende le figlie per soldi e viene arrestato per induzione al matrimonio, primo caso in Italia. È accaduto in Toscana. Un uomo, bosniaco di etnia rom, è stato arrestato dalla polizia di Pisa in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perché avrebbe picchiato, maltrattato e segregato le due figlie fidanzate con uomini diversi dai cugini da lui prescelti e a cui le aveva già vendute in cambio di denaro.

L’uomo è stato arrestato per il reato di induzione al matrimonio, introdotto dal cosiddetto Codice Rosso, e si tratta, come spiegato dagli inquirenti, della prima ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita in Italia. Il bosniaco è accusato di reiterate violenze, lesioni, segregazioni nei confronti delle due figlie, una delle quali da poco maggiorenne.

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Le violenze risalirebbero sin dalla minore età per una delle due e non si sarebbero limitate a calci, pugni e pratiche umilianti, come quella del taglio dei capelli, ma spesso consistevano in veri propri periodi di segregazione nelle roulotte, dove le ragazze venivano cibate a pane e acqua.

Le punizioni inflitte dal padre non sarebbero state solo finalizzate nel riprendere piccole mancanze in ambito familiare, ma servivano soprattutto a impedire alle due ragazze di frequentare i loro fidanzati, diversi da quelli che il padre aveva prescelto per loro, ovvero due cugini del campo, con le famiglie dei quali aveva già intavolato una trattativa, chiedendo e ottenendo denaro in cambio dell’assenso al matrimonio con le figlie.

Cos’è il Codice Rosso

Il Codice Rosso è stato approvato definitivamente in Parlamento, lo scorso 18 luglio. Il testo prevede l’inasprimento delle pene per chi ha commesso violenza e altre disposizioni come il braccialetto elettronico per gli uomini che ricevono l’ordine di allontanamento. Altro punto essenziale del provvedimento riguarda la velocità delle indagini: per renderle più rapide i magistrati hanno l’obbligo di ascoltare le vittime entro tre giorni dalla denuncia.

L’obiettivo del Codice Rosso è proprio quello di ridurre i tempi per i procedimenti giudiziari per i casi di violenza e stupro fornendo alle donne vittime di maltrattamenti, abusi sessuali e atti persecutori un canale preferenziale per ottenere giustizia.

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