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Cos’è la “Piramide della Luce”, il luogo esoterico dove pare stesse andando Viviana Parisi

Immagine di copertina
La Piramide della luce di Fiumara d'Arte. Credit: Ansa

Giallo Caronia, Piramide della Luce: cos’è e dove si trova

Quel maledetto lunedì “Viviana Parisi voleva recarsi alla ”Piramide della Luce“. Lo scrive su Facebook l’avvocato Claudio Mondello cugino e avvocato del marito di Viviana Parisi, la dj di 43 anni scomparsa il 3 agosto assieme al figlio Gioele e ritrovata morta in circostanze ancora poco chiare. La Piramide della Luce, o Piramide al 38º parallelo, è un’imponente struttura di 30 metri in acciaio patinato sita all’interno del parco Fiumara d’arte, a Moffa D’Affermo, 100 km da Messina. Un luogo simbolico avvolto da un’atmosfera mistica, che viene aperto ogni anno solo in occasione del solstizio d’estate, quando si svolge il “rito della luce”. E che oggi infittisce ancora di più il giallo di Caronia.

Piramide della Luce, il parco di Fiumara d’Arte

Costruita nel 2010 dallo scultore toscano Mauro Staccioli e commissionata dall’imprenditore visionario Antonio Presti, la Piramide della luce è solo una delle dodici imponenti opere che costituiscono il progetto della Fiumara d’Arte, museo a cielo aperto. Tra i Nebrodi e il mare, lungo gli argini del fiume Tusa, Fiumara d’Arte è il parco sculture più grande d’Europa. Il progetto culturale fu inaugurato nel 1982 quando Pretesi commissionò allo scultore Pietro Consagra l’opera La materia poteva non esserci, realizzata in memoria del padre.

38º parallelo – Piramide

Affacciata sul mare e in linea d’aria di fronte agli scavi dell’antica città di Halaesa l’opera 38º parallelo – Piramide è la penultima delle opere del parco (nel 2015 è stata inaugurata Respiro, di Giacomo Rizzo). Parzialmente sprofondata nel terreno roccioso, ha una fessura lungo lo spigolo occidentale che cattura la luce come “un faro introverso, testimone consapevole del ciclico e irreversibile scorrere del tempo”, scrive Staccioli sul sito del parco-museo.

All’opera, “le cui coordinate geografiche centrano esattamente la consistenza matematica del trentottesimo parallelo” è legato il “rito della luce” o la cerimonia “del trionfo sul buio”, una festa che si svolge ogni anno a giugno, in occasione del solstizio d’estate, “quando il sole trionfa sul buio, e chi partecipa sceglie consapevolmente una via, un cammino di luce”. Un vero e proprio festival che ogni anno attira decine di artisti, poeti, musicisti, danzatori e filosofi provenienti da ogni parte del mondo. Un “cammino” mistico e spirituale per ritrovare la spiritualità e la consapevolezza di sé, “la via dello stupore” contro “la cultura dell’attimo fuggente”, con l’obiettivo di “consegnare alle nuove generazioni l’opportunità di riunirsi ogni anno, in quei giorni d’estate, per scegliere ogni volta il trionfo della luce” racconta lo stesso Presti. Quest’anno la festa non si è svolta a causa delle misure di sicurezza contro il Covid19.

Piramide della Luce, il caso giudiziario

Negli anni Ottanta il parco Fiumara d’Arte fu al centro di un lungo e complesso caso giudiziario. Le autorità locali più e più volte tentarono di bloccarne la realizzazione sequestrando opere con l’accusa di reato di occupazione del demanio marittimo e abusivismo edilizio. In opposizione all’azione delle forze dell’ordine della zona vi fu anche un’interrogazione parlamentare proposta da Bruno Zevi, Giuseppe Calderini, Massimo Teodori e Francesco Rutelli con cui venne chiesto al Ministero di “intervenire con la massima urgenza per fare cessare lo scempio e la persecuzione delle autorità locali nei confronti dell’iniziativa di Antonio Presti che ha costituito attorno alla Fiumara di Tusa un nuovo ed eccezionale comprensorio artistico, culturale e paesistico di rilievo internazionale”.

Piramide della Luce, “Viviana era ossessionata”

Viviana si era appassionata a questa struttura e aveva manifestato ai familiari e al marito il desiderio di vederla – ha detto il legale di Daniele Mondello, il cugino Claudio, in un’intervista al programma di La7 In onda, giovedì 20 agosto. “Era ossessionata da questa struttura”. Viviana avrebbe dovuto raggiungere la Piramide la mattina del 3 agosto con suo figlio Gioele, ma non c’è mai arrivata. Tristemente ironico che un posto cosi “luminoso” sia uno dei co-protagonisti di una vicenda tanto cupa e piena di dolore.

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