Le dosi, le date e le categorie interessate: ecco il piano del Ministero della Salute per i vaccini anti-Covid
Piano vaccinazione anti-Covid: tutte le date
Per il piano vaccinazione avranno la priorità gli operatori sanitari e sociosanitari, poi ospiti e personale delle RSA, in seguito anziani e soggetti con più patologie. Così il calendario per il vaccino anti-Covid in Italia è già stato definito dalla strategia del ministero della Salute.
Quali sono le categorie prioritarie
L’obiettivo è quello di coprire dapprima quelle che vengono individuate come “categorie prioritarie”, successivamente toccherà ai soggetti dei servizi essenziali e si proverà a coprire il 50 per cento della popolazione che può ricevere il vaccino entro l’inizio del terzo trimestre 2021.
Nella fase iniziale di disponibilità limitata di vaccini contro Covid-19, il ministero ha identificato delle categorie da vaccinare in via prioritaria: operatori sanitari e sociosanitari; residenti e personale delle Rsa, persone in età avanzata e/o con comorbidità cronica.
Secondo una stima contenuta nel piano strategico sono 1,4 milioni gli operatori sanitari e sociosanitari, sono 570mila coloro che lavorano o sono ospiti di Rsa, sono 4,4 milioni gli anziani con oltre 80 anni, sono 13,4 milioni le persone dai 60 ai 79 anni, sono 7,4 milioni le persone con almeno una comorbidità.
Con l’aumento delle dosi di vaccino si inizierà a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazioni, fra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali: insegnanti e personale scolastico, forze dell’ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità.
Le tempistiche
Da metà gennaio si inizierà con medici, infermieri, personale e ospiti delle Rsa, per un totale di quasi due milioni di persone. Poi a marzo, quando sarà finita questa prima fase si inizierà a vaccinare le persone con più di 80 anni. Da aprile saranno poi vaccinati circa 13 milioni di persone di età compresa tra i 60 e i 79 anni.
In seguito 7,5 milioni di persone che hanno una comorbilità cronica, cioè la presenza di almeno due patologie e per l’inizio dell’estate dovrebbe partire la vaccinazione per tutto il resto della popolazione. Ci sono poi categorie più a rischio evidenziate attualmente, come gli insegnanti, le forze dell’ordine e il personale delle carceri che potrebbero avere la precedenza su altri.
Le dosi e le case farmaceutiche
Su quasi 300 vaccini messi “in lavorazione” a tempi da record, basati su piattaforme diverse, finora due hanno ricevuto l’autorizzazione dall’agenzie americana Fda: sono targati Pfizer-Biontech e Moderna. In Italia il prossimo anno arriveranno i quantitativi di dosi stabiliti dagli accordi centralizzati della Commissione europea, per un totale di 202,5 milioni: 28,2 milioni nel primo trimestre 2021, 57,2 milioni nel secondo trimestre, 53,8 milioni nel terzo trimestre, 14,8 milioni nel quarto trimestre. Per il 2022 le dosi saranno 28,2 milioni nel primo trimestre e 20,1 milioni nel secondo trimestre.
L’Italia avrà 40,4 milioni di dosi Astra Zeneca, 26,9 milioni Pfizer/Biontech, 50,8 milioni Johnson&Johnson, 40,4 milioni Sanofi/GSK, 30,9 milioni Curevac, 10,8 milioni Moderna (per il quale il 6 gennaio l’Ema dovrebbe dare il via libera). “Le tempistiche e le cifre riportate – specifica il piano strategico del ministero – pari al 13,46 per cento delle dosi acquisite a livello europeo, potranno essere soggette a variazioni in funzione dei processi di autorizzazione e assegnazione delle dosi”.
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