Al ristorante anche a cena, cinema con tampone in zona rossa: il piano riaperture delle Regioni
Le Regioni hanno predisposto le linee guida per il piano delle riaperture che sottoporranno al governo e al Cts per riaprire in sicurezza ristoranti, bar, piscine, palestre, cinema e teatri nel mese di maggio, come auspicato dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dalle forze di governo.
Le proposte delle Regioni prevedono una serie di misure, relative a distanziamento, obbligo di protezione e limiti di capienza, che potrebbero consentire la ripartenza delle attività, se gli esperti le riterranno sufficienti a garantire la sicurezza, insieme al proseguimento della campagna vaccinale.
Secondo la bozza, anticipata su La Repubblica, per ristoranti e palestre le misure indicate “possono consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici ad alto rischio” purché associate a “screening periodico del personale non vaccinato”, ovvero tamponi periodici per camerieri e cuochi ancora non vaccinati, ma anche per gli istruttori di nuoto e palestra.
Per quanto riguarda cinema e spettacoli dal vivo, invece, le misure si mantengono in scenari a “basso medio e alto rischio” se integrate con tamponi all’ingresso, test negativi effettuati nelle ultime 48 ore, completamento della vaccinazione. Ma ecco quali sono le proposte della bozza delle Regioni, categoria per categoria.
Ristoranti e bar
Nei ristoranti, la proposta è quella di privilegiare la prenotazione, assicurare i 2 metri di distanza tra i clienti al chiuso e almeno 1 metro all’aperto. Dopo le ore 14, nei bar, la consumazione deve avvenire al tavolo. Confermato l’obbligo di mascherina per i clienti quando non sono seduti. Via libera ai giornali da sfogliare e anche alle partite a carte, previa igienizzazione delle mani.
“Le misure”, si legge nella bozza messa a punto da un gruppo tecnico ristretto, “se rispettate, possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo, che della cena“. Le regole si applicherebbero a ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, come “ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie” anche all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali e per le attività di catering”. Riguardo ai buffet, la modalità self-service può essere eventualmente consentita “esclusivamente con prodotti confezionati in monodose”.
Palestre e piscine
Per quanto riguarda le palestre, le Regioni propongono l’apertura anche in zona rossa, ma tramite ingresso con prenotazione. Sarebbero consentiti solo i corsi “senza contatto fisico interpersonale”, quindi niente sport di contatto. Previsti 2 metri di distanza tra chi fa attività fisica e almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica.
Nelle piscine, la densità di affollamento in vasca si calcolerebbe assicurando almeno 7 metri quadri di superficie d’acqua per ciascuna persona. Bisognerà inoltre “organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri”
Cinema e teatri
Per cinema e teatri, la proposta delle Regioni prevede un metro di distanza (o due se le norme consentono agli spettatori seduti di non indossare la mascherine). Dalla misure sul distanziamento sarebbero esclusi familiari e conviventi. Le misure possono essere adottate – questa la premessa – anche nelle regioni ‘rosse’ “purché integrate con strategie di screening/testing”, ovvero tamponi all’ingresso, test negativi effettuati nelle ultime 48 ore, completamento della vaccinazione.
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