Piano pandemico. “Nel 2017-18 il direttore generale della Sanità informò i ministri”
Piano pandemico
Agli atti dell’indagine della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia nella provincia più colpita, c’è un ‘Appunto‘ datato primo agosto 2018 inviato dal direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Claudio D’Amario, all’allora ministro della Salute, Giulia Grillo, in cui si dà conto della “necessità di predisporre un nuovo piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale”.
Il documento, letto dall’AGI, esordisce sottolineando che “la pianificazione e la preparazione sono essenziali per il Paese per attenuare il rischio e l’impatto di una pandemia e per gestirne la risposta” e sottolinea che “i nuovi orientamenti, anche alla luce delle lezioni apprese durante l’epidemia del 2009 (cosiddetta influenza suina, ndr) per la pianificazione delle pandemie raccomandano un approccio basato sulla gestione del rischio di emergenza per la salute, un approccio che enfatizza la prevenzione e la mitigazione dei rischi per la salute prima che si trasformino in emergenze sanitarie”.
Si legge poi che, secondo le raccomandazioni dell’Oms, sono stati redatti in Italia due piani: uno nel 2002 e il suo aggiornamento nel 2005. E si informa il ministro che nel 2007 è entrato in vigore il Regolamento Sanitario Internazionale che “fornisce agli Stati Membri gli strumenti per affrontare qualsiasi evento che possa rappresentare un rischio per la salute pubblica”. Infine, nel 2018 l’Oms ha pubblicato “un documento con le indicazioni ai Paesi per la redazione o l’aggiornamento di un piano nazionale di preparazione in caso di pandemia”.
Sulla scorta di questi “sviluppi”, è la conclusione dell’’Appunto per il Ministro’, “il 15 settembre 2017 questa Direzione Generale ha inviato la nota, che si allega, con la quale si informava il Ministro pro tempore (Beatrice Lorenzin, ndr) della necessità di predisporre un nuovo piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale”. Al ministro si chiede quindi di costituire un “gruppo di lavoro per la realizzazione del documento”.
In effetti, nell’aprile del 2019 un altro documento dimostra che si è formato un team a questo scopo. Il tema del piano pandemico, se effettivamente c’era, se era adeguato e se è stato aggiornato, è al centro dell’indagine che ha fatto emerge una corrispondenza in cui il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, invita il suo funzionario a posticipare la data del piano pandemico, dal 2006 al 2016, per farlo sembrare aggiornato.