Il piano del governo per risparmiare energia negli edifici pubblici
Il piano del governo per risparmiare energia negli edifici pubblici
Risparmiare energia. Il governo, vista la crisi in atto, ha messo nel mirino termosifoni e condizionatori degli edifici pubblici. Comprese le scuole. E’ stato stilato un piano che entrerà in vigore a partire dal 1 maggio e durerà almeno fino al 31 marzo 2023: nella pubblica amministrazione l’aria condizionata dovrà essere impostata a 27 gradi con un margine di tolleranza fino a 25.
Come spiega La Repubblica, la nuova norma prevede che “la media ponderata delle temperature” nei singoli ambienti degli edifici pubblici non debba “superare i 19 gradi centigradi +2 gradi di tolleranza” in inverno. E che non possa essere “minore di 27 gradi centigradi + 2 gradi di tolleranza” in estate. Insomma, rispetto alla norma precedente, il ritocco è di un grado. Dalle nuove regole sono esclusi ospedali, cliniche e case di cura.
Funzionerà? “Un grado in meno per riscaldamenti e condizionatori di case e uffici vale un miliardo di metri cubi di gas, noi dalla Russia ne prendiamo 29”, sottolinea Davide Tabarelli, professore di economia a Bologna e presidente di Nomisma Energia. Ma intervenire sulla domanda non basterà: “Noi abbiamo calcolato che se si spengono del tutto i condizionatori delle famiglie si risparmiano 10 miliardi di metri cubi. Se si spengono i riscaldamenti se ne risparmiano 20, ma è una tragedia, una sconfitta anche umana: la nostra economia si caratterizza anche per il primato di consentire alle persone di avere case riscaldate e bollette pagabili, non come quelle che ci sono arrivate ultimamente”.
Tabarelli spiega che il grosso dell’energia viene consumato da industrie, servizi e trasporti. Ed è lì, profetizza l’esperto, che prima o poi bisognerà razionare davvero. Quanto alla nostra produzione di gas, “i tempi sono lunghi perché servono infrastrutture gigantesche. È stato un errore fermare la produzione. E l’Europarlamento, che chiede ora l’embargo totale contro la Russia, ha una maggioranza di partiti che hanno lottato contro le trivelle, fra cui quello del ministro degli Esteri Di Maio, e spinto perché si abbandonasse l’estrazione di gas nei Paesi Ue”. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia basterebbe un grado in meno per risparmiare il 7 per cento del gas.