Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:59
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Zero fondi pubblici a chi usa linguaggi sessisti”: l’affondo di Picierno contro Libero

Immagine di copertina

Pina Picierno contro Libero. L’europarlamentare ha trovato un modo per portare avanti una battaglia in merito alla tipologia di linguaggio utilizzato dal quotidiano diretto da Pietro Senaldi e il cui editorialista di riferimento è Vittorio Feltri.

Picerno ha lanciato infatti una petizione su Change.org proprio per la vigilia di Natale. In pratica, si chiede una modifica al Decreto Legislativo n. 70 del 15 maggio 2017 che disciplina l’accesso ai fondi pubblici per l’editoria.

Pina Picierno fa riferimento al linguaggio utilizzato da Vittorio Feltri per descrivere la vittima del caso di Alberto Genovese, proprio in occasione del 24 novembre, giornata internazionale dedicata al contrasto alla violenza contro le donne. E sottolinea come una situazione del genere, nel panorama dell’informazione italiana, sia inaccettabile. La richiesta è ben precisa:

“Chiediamo di modificare il Decreto Legislativo n. 70 del 15 maggio 2017 che disciplina i requisiti di accesso per il contributo pubblico all’editoria, stabilendo che i giornali e gli altri mezzi di comunicazione che usano quotidianamente e senza ritegno un linguaggio misogino, sessista, discriminatorio e di incitamento all’odio non possano accedere ai fondi pubblici per l’editoria”.

La petizione è stata firmata anche da altri parlamentari, politici e associazioni a vario titolo e ha come obiettivo il raggiungimento delle 7500 firme (prima soglia di attenzione, che sarà raggiunta a breve, vista la risposta che c’è stata nelle prime ore dopo il lancio della petizione su Change.org).

Quello della Picierno un monito affinché la politica si possa interessare della narrazione della violenza contro le donne da parte dei media italiani. Ad oggi, Libero in virtù del decreto legislativo citato nella petizione, ha accesso come tante altre testate italiane a contributi pubblici diretti.

Leggi anche: Sessismo da tastiera, Amnesty: “Le donne subiscono più attacchi online, un terzo è sessista”

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Raffaele Sollecito difende Alberto Stasi: "Ho sempre creduto nella sua innocenza"
Cronaca / Delitto di Garlasco, non solo il Dna: a carico di Andrea Sempio ci sono “nuovi elementi indizianti”
Cronaca / Alberto Stasi per il momento non chiederà la revisione del processo: "Ho fiducia nella giustizia per Chiara"
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Raffaele Sollecito difende Alberto Stasi: "Ho sempre creduto nella sua innocenza"
Cronaca / Delitto di Garlasco, non solo il Dna: a carico di Andrea Sempio ci sono “nuovi elementi indizianti”
Cronaca / Alberto Stasi per il momento non chiederà la revisione del processo: "Ho fiducia nella giustizia per Chiara"
Cronaca / La mamma di Chiara Poggi: "Per noi il colpevole resta Alberto Stasi"
Cronaca / Andrea Sempio "sconvolto e allibito" per l'accusa di aver ucciso Chiara Poggi
Cronaca / Il giallo delle telefonate a casa Poggi, lo scontrino del parcheggio e il Dna: gli indizi che portano ad Andrea Sempio
Cronaca / Chi è Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi indagato per il delitto di Garlasco
Cronaca / Dall’omicidio di Chiara Poggi alla condanna di Alberto Stasi fino alla nuova indagine: la ricostruzione del delitto di Garlasco
Cronaca / Delitto di Garlasco: indagato Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi
Cronaca / Morte Giovanni Paoli, la sorella Amanda Sandrelli: "Ci siamo innamorati a prima vista a 8 anni"