I pescatori italiani liberati in Libia sono arrivati a Mazara del Vallo: “Stiamo bene, ma sono stati giorni duri. Felici di essere a casa” | VIDEO
L'equipaggio dei due pescherecci Antartide e Medinea rientra in Sicilia dopo oltre 100 giorni di prigionia nelle carceri libiche a seguito del rapimento da parte delle forze del generale Haftar
di Anna Ditta da Mazara del Vallo – I 18 pescatori sequestrati in Libia per 108 giorni e liberati lo scorso 17 dicembre dopo il volo del premier Giuseppe Conte e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Bengasi sono arrivati a Mazara del Vallo. I marittimi sono tornati a casa a bordo dei due pescherecci Antartide e Medinea. Ad attenderli i familiari che dallo scorso primo settembre, il giorno del rapimento in acque internazionali, hanno chiesto a gran voce la loro liberazione al governo.
All’arrivo i pescatori (8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi) sono stati sottoposti al tampone rapido, che ha dato per tutti esito negativo. Dovranno poi effettuare dei giorni di quarantena a casa e aspettare l’esito del tampone molecolare. I pescatori saranno interrogati dai carabinieri del Ros, su delega della procura di Roma, titolare di un fascicolo d’indagine su quanto accaduto.
Ore 12.20 – Il vescovo di Mazara: “Pescatori mi sembrano in buona forma. Ci vedremo nei prossimi giorni” – “Ho parlato con i pescatori via radio dalla vedetta, ho dato loro il benvenuto e augurato buon Natale. A dirlo parlando ai cronisti al porto di Mazara del Vallo è il vescovo monsignor Domenico Mogavero. “Ci vedremo per scambiarci sentimenti meno estemporanei e pieni d’emozione”. Il vescovo ha aggiunto che i pescatori gli sono sembrati “in buona forma”.
Ore 12.10 – Uno dei pescatori: “Stiamo bene. Felici di essere a casa”. “Emozionatissimo” di poter tornare a casa e riabbracciare la propria famiglia. Così davanti alle telecamere uno dei pescatori liberati, parlando dall’auto appena dopo lo sbarco. “Sono stati giorni duri, di paura e di terrore. Siamo stati trattati in malamente, ma ora sto bene”. Poi l’abbraccio commosso con i familiari e il sollievo: “Ormai è finita”.
Ore 12.00 – L’armatore Marco Marrone a TPI: “I pescatori sarebbero pronti a tornare in mare anche oggi”. I pescatori di Mazara del Vallo “sarebbero pronti a tornare in mare anche domani, ma è giusto che si riposino insieme alle loro famiglie dopo questo momento difficile”. A dirlo, rispondendo a una domanda di TPI è Marco Marrone, l’armatore che durante questi mesi ha chiesto più volte la liberazione dei pescatori. Marrone ha detto di aver visto i pescatori un po’ provati ma felici di tornare a casa e riabbracciare le famiglie.
Ore 11.45 – I pescatori tra abbracci e lacrime lasciano il porto di Mazara – I 18 pescatori hanno lasciato il porto di Mazara del Vallo a bordo delle auto guidate dai rispettivi familiari, e si avviano verso casa. Lì attenderanno l’esito del tampone molecolare che arriverà tra alcune ore, mentre il tampone rapido ha già avuto esito negativo per tutti. Le auto sono uscite alla spicciolata dall’area portuale, consentendo ai familiari di entrare, sfilando davanti ai due pescherecci Antartide e Medinea attraccati sulla banchina “Ruggero Settimo”. Finalmente gli abbracci tra madri, mogli, figli, fratelli e sorelle, che hanno accolto i marittimi.
Ore 11.25 – Pescatori tutti negativi al test rapido Covid: sono scesi dai pescherecci – Sono scesi dai pescherecci i 18 marittimi liberati dopo oltre cento giorni di prigionia in Libia. I pescatori, in seguito all’esito del tampone rapido, risultati negativi, adesso saranno sottoposti al tampone molecolare, con esito in 5/6 ore. Le forze dell’ordine hanno concesso l’ingresso all’interno dell’area portuale di alcune auto dei familiari, con le quali i pescatori torneranno nelle loro abitazioni.
Ore 10.40 – All’arrivo dei pescatori cori e applausi – “La gente come noi non molla mai”. Con questo coro i 18 pescatori per 108 giorni sequestrati in Libia sono stati accolti all’interno del porto di Mazara del Vallo. I due pescherecci Antartide e Medinea sono attraccati sulla banchina “Ruggero Settimo” e al loro arrivo i familiari, sistemati in un gazebo di fronte ai motopesca, li hanno accolti con un lungo applauso. I pescatori sono stati salutati anche da molti palloncini e dal un lungo suono delle sirene dei motopescherecci di Mazara fermi nel porto. Il personale sanitario, formato da Croce rossa, associazioni della protezione civile e dall’Usca dell’Asp di Trapani, sono saliti a bordi e ora si occuperanno dei tamponi. I pescatori, dalla nave, hanno salutato tutti i presenti nelle varie zone del porto, indirizzando anche un saluto ai giornalisti al lavoro sotto un gazebo.
Ore 10.30 – I pescatori italiani stanno scendendo dai pescherecci: sono arrivati a Mazara del Vallo! – E’ in corso la discesa dai pescherecci dei 18 pescatori italiani liberati in Libia. Dovranno ora effettuare il tampone rapido e, se negativi, potranno subito abbracciare i familiari. Intanto, sono in Italia!
Ore 10.20 – Imbarcazioni nel porto di Mazara – Le imbarcazioni con a bordo i pescatori sono nel porto di Mazara del Vallo. L’arrivo è imminente.
Ore 10.10 – Sindaco di Mazara del Vallo: “Giornata di gioia” – “Questa triste vicenda finalmente è finita, ma da domani saremo in prima linea a battere i pugni a Bruxelles per risolvere i problemi del pescatori europei”. Lo ha detto il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, arrivando nel porto nuovo, in cui è atteso per le 10 l’arrivo dei 18 pescatori e lo riporta l’agenzia AGI. “Oggi è una giornata di gioia – ha aggiunto il primo cittadino – ma in questa comunità non dimenticheremo ciò che è accaduto”. Il sindaco seguirà l’arrivo, assieme al presidente del Consiglio comunale, Vito Gancitano, da un gazebo attiguo a quello in cui si trovano i familiari dei pescatori.
Ore 9,50 – Attesa al porto di Mazara per l’arrivo dei due pescherecci – Sono momenti di attesa al porto di Mazara del Vallo, dove è atteso nei prossimi minuti l’arrivo dei due pescherecci Atlantide e Medinea con i 18 pescatori a bordo.
Ore 8,20 – Il saluto della Marina, “Bentornati a casa” – I due pescherecci Antartide e Medinea si trovano già in acque territoriali. In queste ore gli smartphone dei 18 pescatori sono entrati nuovamente in funzione, con chat e commenti sui social, da tempo attesi dai familiari. Tra le foto condivise anche quella della cena di ieri a bordo, offerta dalla Marina Militare e dall’equipaggio della nave “Carlo Margottini”, con un biglietto eloquente “Bentornati a casa”. Il porto nuovo di Mazara del Vallo è già pronto per l’accoglienza, per l’intera giornata si attende pioggia, e sul posto sono già presenti gli uomini delle forze dell’ordine e sono già stati montati dei gazebo per l’area stampa
Ore 8,10 – Musumeci, difendere lavoro nostri marinai – “Non c’è più tempo da perdere: la dolorosa vicenda, a lieto fine, del sequestro dei pescatori siciliani da parte delle autorità libiche impone, in termini ormai non più procrastinabili, una decisa azione politica e diplomatica del governo italiano in sede internazionale”. A scriverlo è il governatore della Sicilia Nello Musumeci in una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ricordando come “da oltre mezzo secolo i nostri pescherecci vanno a lavorare nel mare Mediterraneo mettendo a rischio la propria sicurezza e, per ben tre volte, pagando con la vita le aggressioni delle motovedette tunisine e libiche”.
Secondo il presidente della Regione Siciliana “va definita una volta per tutte sia la delimitazione del cosiddetto Mammellone, nel mare antistante la Tunisia, sia la Zona economica esclusiva che la Libia ha spostato arbitrariamente oltre 65 miglia in avanti. Pretese insostenibili, che finiscono per colpire solo la marineria isolana, sempre più vittima di angherie e soprusi da parte dei due Paesi nordafricani”. Nella sua lettera al premier, Musumeci ha sottolineato “la necessità che Conte chieda all’Unione europea di smetterla di girarsi dall’altra parte e di intervenire finalmente, in maniera risoluta, con un efficace ruolo di mediazione. I nostri pescatori – conclude Musumeci – sono stanchi di essere considerati pirati nel loro mare”.
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