Per 4 anni è madre di una bambina a sua insaputa: la scoperta di una donna all’Anagrafe di Pavia
Per quattro anni è stata ritenuta mamma a sua insaputa di una bambina nata nel 2011, a causa di un uso truffaldino dei suoi documenti d’identità. La storia viene riportata oggi dalla Provincia Pavese. La donna ha scoperto la truffa nel 2015, recandosi a fare degli atti all’anagrafe di Pavia, e trovando di avere, oltre ai suoi figli, con il cognome del marito, anche una figlia con cognome sudamericano.
Questo perché i genitori naturali avevano usato un suo documento rubato al momento della registrazione della nuova nata in ospedale, a Milano.
La donna ha quindi immediatamente avviato l’iter per il disconoscimento e ora il Tribunale di Milano, con sentenza 2877/2023, ha annullato l’atto di nascita.
Nello specifico, il giudice ha dichiarato “nullo, invalido e/o inefficace per difetto di veridicità l’atto di nascita della minore nella parte relativa all’annotazione della maternità”, stabilendo che “la nascita della minore A.P.A.E. dalla signora S.P., risultante dall’atto di nascita del Comune di Pavia, è frutto di una supposizione di parto, oggetto delle risultanze penali nonché di quanto esposto in atti e documentato”. Pertanto, si legge ancora nella sentenza, viene dichiarato che la ragazza “possiede erroneamente lo stato di figlia della signora S.P.”.
La ragazza, ormai 13enne, vive in una comunità protetta perché è stata presa in carico dai servizi sociali di un comune dell’hinterland milanese dove sono state avviate le pratiche per l’adottabilità.