Il pentimento dei no vax che finiscono in ospedale: “Non eravamo informati”
Il pentimento dei no vax che finiscono in ospedale: “Non eravamo informati”
“Ci dispiace, non eravamo informati”: a raccontare il pentimento dei no vax che finiscono in ospedale, spesso nei reparti di terapia intensiva, sono alcuni dei medici che ogni giorni si ritrovano a curare coloro che deliberatamente hanno deciso di non vaccinarsi contro il Covid-19.
Intervistato da Il Messaggero, Massimo Antonelli, direttore del dipartimento di Anestesia e rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma, dichiara: “I pazienti che ho avuto in cura e che si sono dichiarati non vaccinati si sono mostrati dispiaciuti del loro atteggiamento precedente, ed erano pentiti di non essersi vaccinati o per paura o per disinformazione”.
Hanno tra i 35 e gli 80 anni e spesso molti di loro finiscono intubati in terapia intensiva: “Sono persone che di fronte alla malattia grave seria si pentono di non essersi protetti” conferma Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali.
“Alla domanda ma lei è vaccinato oppure no? Capiscono subito che effettivamente se si fossero vaccinati probabilmente non sarebbero lì, o comunque avrebbero una prognosi sicuramente diversa. Questo ravvedimento è successo, succede e certamente è frequente” continua Andreoni.
Secondo Andreoni queste persone “Appartengono più frequentemente agli indecisi più che alle persone fermamente convinte. Si tratta per lo più di soggetti avanti con gli anni, ma solo perché statisticamente sono più numerosi. Ma di persone pentite ne abbiamo viste di tutte le età”.
“Nel corso di tutti questi mesi di esperienza clinica – dichiara Andrea Vianello, direttore di Fisiopatologia respiratoria dell’Ospedale Università di Padova – mi è capitato più di qualche paziente che appartenesse ai no vax che poi è andato incontro a complicazioni respiratorie importanti. Addirittura, gli ultimi ricoveri gravi erano quasi esclusivamente di persone che non avevano voluto vaccinarsi. Poi generalmente si ravvedono e sono dispiaciuti per non essersi protetti”.
Non sempre, però, secondo Vianello si tratta di no vax: “In alcuni casi la decisione di non vaccinarsi era dovuta a fatti logistici. Qualche anziano mi ha detto: ‘nessuno mi poteva accompagnare a fare il vaccino’. Adesso per fortuna molte difficoltà organizzative nella campagna vaccinale sembrano superate”.