Torna a lavorare per aiutare il cugino e guadagna 280 euro: pensionato ne dovrà restituire 19mila all’Inps
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Torna a lavorare per aiutare il cugino e guadagna 280 euro: pensionato ne dovrà restituire 19mila all’Inps
Torna a lavorare per un mese e guadagna 280 euro, l’Inps gliene chiede indietro 19mila. È accaduto ad Angelo Menapace, 67enne di Tuenno (Trento), andato in pensione quattro anni fa con Quota 100.
Dopo aver lavorato nel solo mese di agosto 2021 per aiutare il cugino, gestore di una pescheria, si è visto richiedere dall’Inps l’equivalente di un intero anno di pensione. “Se ho sbagliato è giusto che paghi una multa, ma versare diciannovemila euro per averne ricevuti 280 su cui ho anche pagato le tasse, mi sembra davvero eccessivo”, ha detto al Corriere del Trentino Menapace.
Il 67enne aveva iniziato a percepire la pensione a febbraio 2020 ricorrendo alla cosiddetta “Quota 100”, che consente di andare in pensione a 62 anni di età con 38 di contributi, ma vieta di svolgere qualsiasi lavoro. Prima di decidere di aiutare il cugino si è consultato con un commercialista e ha preteso di essere messo in regola. A ottobre, dopo aver scoperto che la sua assunzione a chiamata non era compatibile con la sua pensione, si era rivolto all’Inps, dove era stato in parte tranquillizzato visto il compenso esiguo che aveva percepito. Nel 2022 invece è arrivata l’ingiunzione da 19mila euro. “Cosa dovrei dire ai miei tre figli ora? Che è meglio lavorare in nero?”, ha chiesto il 67enne, che si è visto respingere un primo ricorso presentato attraverso l’associazione dei commercianti e adesso ne presenterà un altro tramite il suo avvocato.