Va al pronto soccorso con dei dolori allo stomaco, viene dimesso e definito “paziente scassamaroni” nel referto
Nel referto del pronto soccorso viene definito “paziente scassamaroni”
Viene definito “paziente scassamaroni” nel referto medico del pronto soccorso dove si era recato in seguito a dei dolori allo stomaco: è quanto accaduto all’ospedale di Avola, in provincia di Siracusa.
Nel foglio di dimissioni, pubblicato dal quotidiano La Sicilia, infatti, si legge: “Esame obiettivo: dimesso paziente ‘scassamaroni’ giunge in PS per agitazione psicomotoria”.
A denunciare la vicenda la sua compagna che ha raccontato: “Ci siamo recati al pronto soccorso perché stava molto male. Io sono rimasta fuori dalla sala visite, in attesa che venisse controllato dai medici. Quando è uscito, mi sono accorta che nel referto delle dimissioni, accanto al suo nome, era stato aggiunto il termine ‘scassamaroni’. Ho pensato subito a uno scherzo ma ho immediatamente realizzato che era tutto vero”.
“È entrato perché in preda a forti dolori addominali e vomito ed è stato deriso con tanto di scritta, soltanto perché era in uno stato di agitazione a causa dei forti dolori – ha aggiunto la donna – Non è accettabile che la pubblicazione di referti medici non venga opportunamente verificata e filtrata dal responsabile del reparto di emergenza. Al padre di mia figlia doveva essere garantito, come a tutti, il più ampio rispetto della sua dignità, invece è stato ridicolizzato. Abbiamo perso fiducia nel pronto soccorso”.
Appresa la notizia, il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, richiesto l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del medico: “Non appena ne sono venuto a conoscenza, assieme al direttore sanitario aziendale – afferma in una nota Caltagirone – ho chiesto al direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Avola di fornire chiarimenti e di disporre nell’immediatezza l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente medico responsabile di tale assurda condotta”.
“Il costante lavoro quotidiano volto ad accrescere la credibilità del nostro sistema sanitario regionale e a migliorare il rapporto di fiducia tra le istituzioni sanitarie e i cittadini viene purtroppo compromesso da singoli comportamenti non consoni al ruolo e all’etica professionale, nonché al rispetto del cittadino che accede con fiducia ai nostri servizi sanitari in uno stato di fragilità. Esprimo le più profonde scuse dell’Azienda al paziente che è stato purtroppo destinatario di un comportamento soggettivo ben lontano dal buon operato di tanti altri sanitari che si prodigano anche a rischio, a volte, della propria incolumità”.