Oltre 110mila firme per chiedere di conferire la cittadinanza italiana a Patrick Zaky
A un anno dall’arresto di Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna detenuto in Egitto, l’Italia si mobilita con diverse iniziative per la sua liberazione. La più importante viene dal web. Ha infatti superato 110mila firme la petizione online per chiedere la cittadinanza italiana onoraria lanciata sulla piattaforma Change.org da “Station to Station“.
La community è nata da un gruppo di Sardine emiliano-romagnole, che vede in Marina Baldisserri (Imola), Andrea Agresta e Rosella De Troia (Rimini), Moreno Zoli (Forlì), Paolo Cinti (Bologna), Rita Tocco (Maranello) e Cecilia Scolari (Piacenza) gli animatori.
L’associazione, nata per tenere viva la memoria sulla strage del 2 agosto 1980 a Bologna, ha scelto di fare “qualcosa di concreto”, come spiega il portavoce Moreno Zoli, “per essere vicini a Patrick, perché venga liberato e perché possa, al più presto, tornare ad abbracciare la sua famiglia e a proseguire i suoi studi. Il conferimento della cittadinanza italiana sarebbe un segnale fortissimo, sappiamo che la procedura è molto lunga, ma sappiamo che con un gesto super partes potrebbe diventare realtà”.
Il 2 gennaio abbiamo lanciato un messaggio in bottiglia nel mare della rete, e siamo stati travolti da decine di migliaia di firme. Il tam tam della rete ha portato all’interessamento delle reti televisive nazionali, fino ad essere citata ed appoggiata dalla famiglia dello studente Egiziano per voce della sorella Marise, la quale si augura che che questa petizione non rimanga inascoltata, e che possa essere un aiuto per la liberazione del fratello.
Cecilia Scolari, avvocato, spiega come è nata l’iniziativa. “Zaky rappresenta il sogno di futuro che le vittime della strage di Bologna non hanno potuto avere. Vedendo le cittadinanze onorarie che i vari municipi hanno dato a Patrick, abbiamo pensato che se avesse avuto anche la cittadinanza italiana avremmo avuto una leva in più per trattare con Egitto”.
Cecilia, che di professione fa l’avvocato, ha scovato la norma che prevede come il presidente della Repubblica possa conferire la cittadinanza italiana per meriti speciali. Sia a livello lavorativo che sociale. “Salvare Patrick significa iniziare a salvare i sogni e il futuro dei giovani europei, il nostro sogno è che Mario Draghi rappresenti un Italia che in Europa chiede la messa in pratica della Carta dei diritti universali dell’uomo per Patrick”.
“In un periodo di Pandemia e di crisi di governo – sottolinea Zoli – vedere una partecipazione così massiccia a questa iniziativa ci da ancora più forza a proseguire. Grazie davvero a tutti”.
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