Pandemia, l’allarme di Bill Gates: “Il mondo non è pronto alla prossima, stiamo facendo gli stessi errori”
Pandemia, l’allarme di Bill Gates: “Il mondo non è pronto alla prossima, stiamo facendo gli stessi errori”
Bill Gates torna a suonare l’allarme contro il rischio di una nuova emergenza sanitaria. “Il mondo non ha fatto quanto speravo per prepararsi alla prossima pandemia. Ma non è troppo tardi per impedire che la storia si ripeta”, ha detto il fondatore di Microsoft, che già nel 2015 aveva avvertito della necessità di preparare il mondo all’arrivo di una pandemia. Nonostante il disastro causato dal nuovo coronavirus, Gates si dice “preoccupato” che il mondo stia facendo “ancora una volta gli stessi errori”.
La proposta, descritta nelle colonne del New York Times, è quella di prepararci ad affrontare le epidemie “come ci prepariamo a combattere gli incendi”. “Se un incendio viene lasciato bruciare senza controllo, rappresenta una minaccia non solo per una casa ma per un’intera comunità. Lo stesso vale per le malattie infettive, ma su scala molto più ampia. Come sappiamo fin troppo bene dalla covid, un focolaio in una città può diffondersi rapidamente in un intero paese e poi in tutto il mondo”, ha scritto il miliardario di Seattle. “Il mondo ha bisogno di un sistema ben finanziato che sia pronto a entrare in azione in un attimo quando emerge il pericolo. Abbiamo bisogno di vigili del fuoco per le pandemie”, ha sintetizzato Gates, che si è poi detto “ottimista” sulla creazione dei “Global Health Emergency Corps” (Corpi di emergenza sanitaria globale), a cui sta lavora l’Organizzazione mondiale della sanità. “Proprio come i vigili del fuoco si esercitano su come rispondere a un incendio, il Corpo di emergenza prevede di eseguire esercitazioni per addestrarsi in caso di focolai. Gli esercizi assicureranno che tutti – governi, operatori sanitari, operatori sanitari di emergenza – sappiano cosa fare quando emerge un potenziale focolaio”.
Quest’organizzazione garantirà il coordinamento tra paesi e sistemi sanitari prima di una nuova emergenza, che potrebbe non essere più legata a malattie dell’apparato respiratorio, ma ad esempio ad agenti patogenti trasmessi tramite “goccioline”, “sessualmente come l’Hiv” o per effetto del “bioterrerorismo”. “Ogni scenario richiede una risposta diversa e i Corpi di emergenza possono aiutare il mondo a prepararsi per ognuno di essi”, ha detto Gates.