Palermo, le intercettazioni della preside arrestata: ai bambini il burro scaduto. “Abbiamo cancellato la data”
Palermo, le intercettazioni della preside arrestata: ai bambini il burro scaduto. “Abbiamo cancellato la data”
Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta che ha portato all’arresto della preside antimafia di Palermo. Agli studenti della scuola Giovanni Falcone veniva dato anche burro scaduto, secondo quanto indicherebbero le intercettazioni raccolte dalla procura europea, che accusa Daniela Lo Verde di peculato e corruzione. Negli scorsi giorni era già venuto alla luce come la dirigente fosse accusata di rubare regolarmente cibo dalla mensa, portandosi a casa origano, acqua, tonno, patatine e anche birra, che ovviamente non veniva ordinata per i bambini. Lo Verde avrebbe anche sottratto pc e tablet destinati agli studenti. Alcune nuove intercettazioni l’hanno registrata mentre discuteva con il suo Daniele Agosta, arrestato anche lui venerdì scorso, di uno strategemma per coprire gli ammanchi di burro nella mensa. Una delle bidelle aveva infatti trovato un panetto scaduto nel frigo della preside e aveva deciso di servirlo agli studenti cancellando la data di scadenza. “Gli abbiamo cancellato la data di scadenza al burro”, aveva detto ad Agosta dopo che era venuta a sapere della trovata. “Vi denunciano”, aveva risposto il vice ridendo. “Secondo me pure”, la risposta di Lo Verde che, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, sghignazzava.
A dare il via all’inchiesta è stata la denuncia di una docente, che nel frattempo ha scelto di cambiare istituto. “Esiste una sorta di circuito consolidato secondo il quale se si rientra nelle grazie della preside si ha vita facile all’interno della scuola, altrimenti si vivono ritorsioni che rendono all’interno del plesso la vita molto difficile, come ad esempio quando ho denunciato unitamente a una collega il non rispetto delle normative covid a due quotidiani online e subito dopo è stato indetto un collegio docenti in urgenza in cui la preside stessa chiedeva a tutti i docenti di smentire le nostre dichiarazioni sebbene io avessi delle prove fatte di video e fotografie”, riporta il verbale della prof, citato dall’Ansa.
“Tutto questo creava nella scuola un clima di pressione a seguito del quale nessuno dei docenti contrastava la preside nelle sue decisioni”, ha raccontato l’insegnante agli inquirenti. “Il mancato rispetto delle regole all’interno della scuola Falcone è una cosa ricorrente che spazia dalle questioni giornaliere come la gestione degli alunni e della didattica alla gestione dei progetti finanziati dall’Unione Europea”, ha aggiunto. La preside, secondo la docente, raccoglieva le firme anche ad attività concluse nel timore di perdere i fondi, visto che i ragazzi disertavano i progetti.