Dona un polmone a suo figlio per permettergli di continuare a vivere: stanno entrambi bene
Un’operazione chirurgica senza precedenti è stata svolta lo scorso 17 gennaio all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: un uomo ha donato un pezzo di polmone a suo figlio per permettergli di continuare a vivere. L’intervento è riuscito con successo e il piccolo è stato dimesso: è tornato a respirare autonomamente.
Era arrivato in Italia insieme ai suoi genitori nel 2018: la famiglia è infatti di origini albanesi: la madre è stata la prima a raggiungere il nostro Paese, seguita poi dal padre, Ánduel, 34enne ingegnere edile. Nel 2019 il bimbo fu portato al pronto soccorso dell’Ospedale Meyer di Firenze: dopo gli esami gli fu diagnosticata la talassemia o anemia mediterranea, una patologia del sangue.
Nell’estate del 2021 è stato sottoposto a trapianto di midollo dal padre: nonostante la buona riuscita, il piccolo ha avuto la cosiddetta malattia da trapianto contro l’ospite (Graft versus Host Disease, GvHD), una reazione immunitaria per la quale le cellule trapiantate provenienti dal donatore “attaccano” i tessuti del ricevente. Come conseguenza il piccolo stava perdendo la capacità di respirare autonomamente, ed era stato inserito in lista per un trapianto.
Il 1° dicembre 2022 la famiglia arriva a Bergamo. Il bimbo è ricoverato nel reparto di Pediatria, diretta da Lorenzo D’Antiga, che all’ospedale bergamasco è Direttore del Dipartimento percorsi pediatrici integrati. Ha bisogno continuativo di ossigeno ad alti flussi.
A quel punto Michele Colledan, direttore del Dipartimento di insufficienza d’organo e trapianti e dell’Unità di Chirurgia generale 3, mette in evidenza l’enorme vantaggio rappresentato da un trapianto con un organo donato dal padre, che ha già donato il midollo e quindi trasferito la sua immunità al figlio.
Questo avrebbe eliminato il rischio di rigetto. Un intervento mai realizzato prima in Italia e con pochissimi precedenti in Europa. Il è avvenuto martedì 17 gennaio 2023 in due sale chirurgiche adiacenti, che lavorarono in parallelo. L’intervento è stato guidato da Colledan, che ha effettuato il trapianto sul bambino, mentre Alessandro Lucianetti, direttore della Chirurgia generale 1 – addominale toracica, eseguiva il prelievo del lobo polmonare destro dal padre donatore.
Dopo due settimane di degenza il piccolo ha ricominciato a praticare le sue normali attività senza bisogno di alcun sostegno respiratorio, grazie al suo nuovo polmone donato dal padre.