Padova, No Vax escluso dalla lista dei trapianti di polmone: “Non idoneo per idee paranoiche”
Un cinquantenne No Vax di Feltre (Belluno), non è entrato nella lista dei trapianti di polmone perché considerato “soggetto non idoneo” in virtù della sua “ideazione paranoide” sul Covid, tale da “influenzare negativamente il decorso peri e post trapianto”: i medici, alla luce delle sue convinzioni cospirazioniste sul vaccino, hanno temuto che il paziente potesse non aderire alle terapie necessarie a rendere efficace il trapianto.
“Un comportamento non aderente alle raccomandazioni mediche (terapia immunosoppressiva), metterebbe a rischio la sopravvivenza del paziente stesso a causa di complicanze infettive evitabili”, si legge tra le motivazioni dell’équipe dell’azienda ospedaliera di Padova – riportate dal Corriere delle Alpi – che lo hanno escluso dalla lista.
L’uomo, convinto No Vax affetto da una grave malattia polmonare, ha fatto parlare di sé a partire da aprile scorso, quando ha chiesto di ricevere il polmone di un uomo non vaccinato. Richiesta che ha portato persino i parlamentari Francesco Sapia (ex grillino rientrato in Alternativa) e Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia) a firmare due interrogazioni parlamentari inviate al ministro Speranza per chiedere che la sua richiesta fosse accolta.
Ma i medici dell’azienda ospedaliera hanno negato che la scelta della commissione valutatrice sia dipesa dal mancato vaccino dell’uomo. “La scelta – si legge nelle motivazioni – ha inteso tutelare il dovere di garantire che gli scarsi organi a disposizione possano trovare i riceventi che, per caratteristiche di urgenza e di esito previsto, possano evitare la dispersione di risorse così preziose.
La mancata adesione alla vaccinazione Covid da parte del paziente, come pure l’iniziale pretesa di ricevere un organo da donatore non vaccinato, poca o nessuna attinenza hanno con scelte correttamente effettuate dai medici valutatori, che han preso in considerazione fattori ben più ampi, fra i quali non secondaria la corretta aderenza e completamento delle terapie farmacologiche”, si legge nel documento fornito dall’azienda.
La direzione dell’ospedale veneto ha comunicato inoltre il numero dei trapiantati “non vaccinati” nei due anni di pandemia (quattro di rene, tre di polmone, uno di fegato, uno di cuore) e i numeri della lista delle persone che necessiterebbero di un polmone nuovo in Italia: oltre 350 pazienti all’anno, dei quali meno di 150 vede soddisfatta la possibilità di completare il trapianto per una palese mancanza di organi e donatori sufficienti a fabbisogno.
Ma il paziente ad aprile scorso, dal letto di ospedale, “ha parlato chiaro e tondo di informazioni assunte su internet, di cospirazioni e controllo del governo, arrivando addirittura a sostenere l’idea di inserimento tramite vaccino di microchip”. Alla luce del colloquio psichiatrico, “si ritiene che la posizione del paziente rispetto al Covid possa condizionare la sua compliance futura”. Motivo per cui il 26 maggio 2022 è stata decisa la “non idoneità al programma trapianto di polmone nell’Uoc di pneumologia dell’Università di Padova”.