“Ho avuto fortuna, è morto un altro al posto mio”: la testimonianza di Pablo Marì sull’accoltellamento di Assago
Sarà operato in giornata per le ferite riportate durante un attacco con coltello avvenuto alle sue spalle mentre faceva la spesa insieme alla moglie e al figlio: Pablo Marì, calciatore del Monza, è uno dei feriti della serata di follia avvenuta ieri al centro commerciale Milanofiori di Assago: un 46enne con problemi psichici, Andrea Tombolini, ha accoltellato sei persone, uccidendone una, prima di essere braccato. Marì è fuori pericolo, ha trascorso la notte all’ospedale Niguarda di Milano, ma i suoi compagni di squadra si sono spaventati molto. L’ad del club, Adriano Galliani, è andato a trovarlo in ospedale insieme all’allenatore Raffaele Palladino.
“Mi ha detto: ho avuto suerte, perché ho visto morire un altro al posto mio”, ha raccontato Galliani, cui Pablo Marì ha ricostruito la sua terribile esperienza. “Aveva il bambino nel carrello, la moglie di fianco e non si è accorto di nulla. Ha sentito una specie di crampo alla schiena, ma era la coltellata. Probabilmente l’ha salvato la sua altezza, perché è stato colpito vicino alle spalle. Purtroppo lui ha visto questo delinquente mentre accoltellava alla gola una persona, ha visto tutto, è sconvolgente”. Il proprietario del Monza Silvio Berlusconi ha telefonato più volte a Galliani per tenersi informato sulle condizioni del ragazzo.
I compagni di squadra volevano andare a fargli visita in ospedale ma l’ad li ha fatti desistere: “Li abbiamo pregati di non venire, c’era bisogno di tranquillità. Certo, la squadra è sconvolta anche se Pablo non è in pericolo di vita: i tagli sono profondi ma hanno lesionato i muscoli, non organi vitali. Ha ferite anche alla bocca, lui non ricorda come se le sia procurate, forse ha avuto una colluttazione, gli hanno dato due punti sul labbro. Psicologicamente mi è sembrato stesse abbastanza bene, è lucido. Pablo è troppo forte: mi ha detto che lunedì sera sarà in campo”.