Ostia, furto in casa Bonelli (Verdi): lasciati gioielli e soldi, rubati solo i dossier su clan e neofascisti
Ostia, furto in casa Bonelli (Verdi): lasciati gioielli e soldi, rubati solo i dossier su clan e neofascisti
“Confesso che questa intrusione continua a darmi inquietudine”. A dirlo è Angelo Bonelli, deputato e portavoce dei Verdi, parlando del furto subito quasi un mese fa nella sua casa di Ostia. “Di certo”, dice Bonelli al Corriere della Sera, non si trattò di “ladri comuni”.
“Quel giorno ero fuori Roma, evidentemente erano ben informati. Non c’è stata effrazione e non sono state trovate impronte digitali”, spiega Bonelli, ricordando che gli sono stati sottratti solamente due faldoni.
“I pochi preziosi che ho in casa, un orologio, alcune penne d’oro, monete d’argento e qualche braccialetto, li hanno lasciati sparsi sul letto, dopo averli tirati fuori da un mobile”. Uno dei due faldoni scomparsi “raccoglieva le denunce più recenti”. Tra queste, “gli esposti da me presentati contro CasaPound e Forza Nuova, quelli, numerosi, sulle infiltrazioni della malavita nel commercio e negli stabilimenti balneari di Ostia, e uno sul caso Cospito”. Un secondo faldone invece aveva ”valore puramente affettivo” e conteneva le carte di quando il padre del deputato si arruolò nei carabinieri. Oltre alle cartelle è anche scomparsa “la medaglia di bronzo che papa Wojtyla mi regalò quando ero assessore alla Regione Lazio”.
“Confesso che questa intrusione continua a darmi inquietudine ma, al di là del fatto privato, il problema è il contesto che sta emergendo: la criminalità di Ostia che si credeva sconfitta con gli arresti della Dda sta rialzando la testa”, sottolinea Bonelli. Il riferimento è alle recenti dichiarazioni di Roberto Spada, già condannato per la testata al giornalista Daniele Piervincenzi e in attesa della pronuncia della Cassazione sulla condanna a 10 anni per associazione di tipo mafioso. L’esponente di spicco del clan di Ostia si è mostrato sorridente sui social dopo la notifica per lo sfratto di una casa popolare che occuperebbe abusivamente dal 2006. “Rassicuro chi ci vuole bene, so che siete in tanti”, ha detto su Facebook.
“L’occupazione di appartamenti pubblici ai danni di chi ne ha bisogno è questione centrale. Non è accettabile che quando uno come Roberto Spada esce dal carcere, in attesa della Cassazione, qualcuno a Ostia festeggi con i fuochi d’artificio. Le istituzioni dovrebbero chiedersi: come abbiamo potuto consentire che per 17 anni se ne sia stato tranquillo? E questo non riguarda solo lui, perché gli Spada a Nuova Ostia hanno una presenza ramificata e interessi in settori come l’usura, il racket, la droga”, afferma Bonelli, che ha annunciato come prima richiesta alla commissione antimafia, quando si insedierà, quella “di aprire un’indagine conoscitiva sulla penetrazione della malavita organizzata a Ostia, a cominciare dalla presenza di famiglie criminali nella gestione delle case popolari. Proporrò anche l’audizione del prefetto, del questore e dei vertice della Direzione distrettuale antimafia, per capire quali siano, dal loro punto di vista, le cose da fare subito”.