Prato, operai licenziati via whatsapp per non aver lavorato a Pasquetta. Ministro manda gli ispettori
Lavoravano 12 o 14 ore di fila ma sono stati licenziati per aver chiesto un giorno libero a Pasquetta. Questa la sorte toccata a Zaman Noor, 40 anni, residente a Poggio Caiano in Toscana e Muhammad Asif, suo connazionale pakistano. I due lavoravano presso due aziende di pronto moda cinese, la Feng Shouqing e la Hu Qingong, situate a Via Carcerina a Campi Bisenzio, in provincia di Prato.
Non solo, il gestore cinese delle due aziende ha ritenuto opportuno comunicare il licenziamento ai due impiegati via Whatsapp. “Chi non lavora oggi è fuori per sempre, Se volete lavorare otto ore, trovate lavoro da un’altra parte,” ha scritto nel giorno di Pasquetta, in cui i due si sono rifiutati di lavorare. C’è anche un precedente: “Il mese scorso abbiamo chiesto di lavorare 10 ore al posto di 12 per via del Ramadan. Abbiamo anche detto ai proprietari cinesi che avremmo lavorato 14 ore dopo la fine di quel periodo per recuperare, ma sono stati irremovibili”, ha spiegato Zaman, che ha lasciato in patria una moglie e 5 figli per lavorare in Italia. “Abbiamo trovato questo lavoro grazie alla segnalazione di un amico, non parliamo bene l’italiano e abbiamo molta difficoltà a esser assunti in aziende italiane”, ha sottolineato Muhammad.
I due si sono rivolti al sindacato Sì Cobas, che rappresenta altri loro connazionali, e hanno scoperto che il contratto prevedeva le ferie e la possibilità di lavorare 8 ore al giorno per 5 giorni a settimana. La mancata applicazione del contratto ha fatto scattare la protesta davanti la fabbrica e la manifestazione a Campi, a cui ha partecipato anche il sindaco del Comune Emiliano Fossi. L’assessore regionale Alessandra Nardini ha segnalato il problema al ministero del Lavoro.
I cinque dipendenti di una delle due ditte sono stati licenziati perché rei, secondo la denuncia del sindacato, di aver alzato la testa chiedendo giornate lavorative di 8 ore e di non essere obbligati a lavorare nei giorni di festa, come lo scorso lunedì di Pasquetta. Le due ditte individuali, intestate a cittadini cinesi, “hanno licenziato una persona a tempo indeterminato, tre a tempo determinato e hanno allontanato un lavoratore totalmente a nero, perché si rifiutavano di lavorare 12 ore al giorno per 7 giorni”, dice Luca Toscano del sindacato Si Cobas. Ieri mattina, il sindaco di Campi Bisenzio, assieme ad altri esponenti della giunta e del consiglio comunale campigiano, si è recato di persona in via Carcerina incontrando i lavoratori in presidio davanti alle ditte.
Gli ispettori del lavoro sono pronti per indagare sulla vicenda delle due ditte individuali, con 25 dipendenti, di via Carcerina nel comune di Campi Bisenzio a due passi da Poggio a Caiano. A deciderlo è stato nella serata di ieri, 23 aprile, il ministro del lavoro Andrea Orlando. Il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, e l’assessora regionale Alessandra Nardini, ieri hanno parlato con il ministro il quale ha predisposto l’invio già dai prossimi giorni degli ispettori del lavoro nelle due aziende che si trovano nella strada al confine fra Campi e Poggio, per la verifica delle denunce presentate dal sindaco Si Cobas.