Guerra alle Ong, Gatti (Open Arms) a TPI: “Salvini e gli altri politici ne risponderanno davanti alla Corte Ue”
Open Arms Riccardo Gatti | Ong | Matteo Salvini | Sea Watch
L’ong Open Arms è tornata in mare dopo sei mesi di stop in giorni davvero caldi per la questione migranti. Numerosi sono i fronti aperti, il caso Sea Watch si fa sempre più complicato: la capitana della nave Sea Watc 3 , Carola Rackete, è infatti in attesa della convalida di arresto per l’accusa di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dopo aver forzato il blocco navale ed essere entrata nel porto di Lampedusa venerdì 28 giugno.
Il vice premier leghista Matteo Salvini ha subito commentato l’accaduto dicendo di essere “pronto a espellere la ricca fuorilegge tedesca”.
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Il capitano della Open Arms, Riccardo Gatti, si schiera in difesa della comandante Carola e attacca la politica di Salvini a microfoni dell’inviato di TPI Valerio Nicolisi, a bordo della Open Arms.
“Le dichiarazioni di Salvini lasciano il tempo che trovano, hanno sempre la stessa modalità e narrazione dell’odio. Sono fondate sulla volgarità e aggressione. Queste minacce nei confronti delle Ong non sono degne di un’istituzione”, sottolinea Gatti.
“Purtroppo chi ne paga le conseguenze – continua il capitano – è il popolo italiano. Spesso e volentieri, dopo poco viene dimostrato il contrario di quello che Salvini dice”.
Poi Riccardo Gatti si appella alla giustizia europea : “Quello di cui siamo certi è che i comportamenti e le violazioni delle leggi del mare e delle leggi internazionali prima o poi vedranno i loro responsabili, nomi e cognomi. Delle risposte che vengono dal tribunale dell’Aja”.
“Davanti alla Corte europea si siederanno non dei paesi, o delle istituzioni, ma direttamente delle singole persone. Si siederanno i Salvini della situazione e questo è importante”, conclude Gatti.
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