L’Oms ritratta: “Gli asintomatici trasmettono il Coronavirus”
L'organizzazione parla di contagio "raro". Poi il passo indietro: "Un malinteso"
Oms e la trasmissione del Coronavirus da asintomatici
L’Oms spiega che la trasmissione del Coronavirus da asintomatici è “molto rara”. Poi fa un passo indietro e precisa che quanto affermato non è provato. È accaduto negli ultimi due giorni, prima con le dichiarazioni di Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico anti-Covid dell’Organizzazione mondiale della sanità, e poi con un chiarimento della stessa esperta.
Tutto è iniziato lunedì 8 giugno, quando Van Kerkhove nel corso di una conferenza stampa sull’andamento della pandemia ha affermato: “Dai dati che abbiamo, sembra ancora raro che una persona asintomatica in realtà contagi un altro individuo”. E ancora: “Abbiamo diversi rapporti di Paesi che stanno monitorando contatti molto dettagliati. Seguono casi asintomatici, i contatti continuano e finora non si trova alcuna trasmissione secondaria. È molto raro, e in gran parte non è pubblicato nella bibliografia”.
Il chiarimento: “Una grande incognita”
Le parole dichiarazioni nel giro di poco hanno fatto il giro del mondo, al punto che la responsabile del team tecnico dell’Oms è stata costretta a correggerle parlando di un “fraintendimento” e aggiungendo confusione su un tema molto dibattuto. “È un malinteso affermare che a livello globale siano rari i contagi di Covid-19 da soggetti asintomatici”, ha precisato ieri Van Kerkhove. “Le stime della trasmissione da persone senza sintomi – ha spiegato a un briefing dell’Oms – provengono principalmente da modelli che potrebbero non fornire una rappresentazione accurata. Questa è, e rimane, una grande incognita”.
“Quello che non ho riportato ieri – è stato spiegato ai media – è che, dato che ci sono così tante incognite, alcuni gruppi di modelli hanno cercato di stimare la percentuale di persone asintomatiche che possono trasmettere il virus. Una stima di circa il 40 per cento dei contagi potrebbe essere dovuta alla trasmissione asintomatica”.
Sul punto è intervenuto anche Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell’Oms, confermando che c’è ancora molto da imparare sulla possibile diffusione asintomatica del Coronavirus. “Qualunque sia la percentuale di malattia che viene trasmessa da individui asintomatici, come diceva Maria, resta un dato sconosciuto”, ha spiegato nel briefing. “Ci sono ancora tante risposte da fornire su questo aspetto ignoto”, ha aggiunto.
Oms, Coronavirus e asintomatici: la polemica
Gli scienziati hanno duramente criticato l’Oms per aver creato confusione sulla questione, date le implicazioni di vasta portata sulle politiche pubbliche. Un gruppo di scienziati ha affermato che i commenti di Kerkhove non riflettono l’attuale ricerca scientifica. “Tutte le dimostrazioni più quotate suggeriscono che le persone senza sintomi possono e diffondono prontamente il Sars-Cov-2”, hanno dichiarato gli scienziati dell’Harvard Global Health Institute in una nota. “La comunicazione di dati preliminari sugli aspetti chiave del Coronavirus senza una contestualizzazione – hanno aggiunto – può avere un enorme impatto negativo su come la popolazione e i responsabili politici rispondono alla pandemia”.
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