Omicidio Willy, una foto incastra i fratelli Bianchi: in auto dopo l’aggressione
Omicidio Willy, una foto incastra i fratelli Bianchi: in auto dopo l’aggressione
Una foto, scattata con un telefonino poco dopo il pestaggio costato la vita a Willy Monteiro Duarte, ha incastrato i fratelli Bianchi. L’immagine, scattata il 5 settembre, ritrae l’Audi Q7 nera con la quale i fratelli Bianchi sono arrivati ad Artena, paese alle porte di Roma, dove ha perso la vita il giovane Willy. La foto (insieme ad un’altra anche questa scattata da un amico di Willy) ha consentito agli investigatori di leggere la targa dell’auto e rintracciare i due picchiatori. L’Audi, infatti, è intestata a Isa Zitelli, compagna di Alessandro Bianchi, il fratello maggiore dei due indagati per omicidio volontario.
Intanto le indagini vanno avanti spedite. Sono in corso infatti verifiche sul suv. L’attività istruttoria, disposta dai pm di Velletri che procedono per il reato di omicidio volontario, punta a verificare se all’interno dell’automobile siano presenti tracce ematiche riconducibili alla vittima ma anche biologiche legate al fatto che i Bianchi, parlando con il gip, hanno affermato che si trovavano nella “zona del cimitero” per consumare un rapporto sessuale con delle ragazze di cui però non hanno fornito il nome.
Ma quanto ci è voluto per fermare gli aggressori di Willy? Secondo quanto emerso dalle indagini, sono passati venticinque minuti dalla brutale aggressione a Willy al fermo dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi (accusati di omicidio volontario assieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia). “I responsabili sono stati sorpresi alle ore 3,55 del mattino – scrivono gli inquirenti dalla Procura di Velletri – dopo appena 25 minuti dal fatto, con “cose e tracce” dalle quali apparivano aver commesso il fatto”. In particolare l’autovettura con la quale gli aggressori sono giunti sul luogo del delitto, quella fotografata di cui abbiamo parlato qui sopra, la camicia strappata indossata da Gabriele Bianchi ed il palese stato di agitazione.
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