Omicidio Sacchi, la conferma dei magistrati: “Anastasiya e il pusher Princi avevano una relazione”
Già da questa estate era sembrata "una strana intesa" ai genitori di Luca Sacchi quella tra la fidanzata del figlio, Anastasiya Kylemnyk, e l'amico Giovanni Princi
Omicidio Sacchi, la conferma dei magistrati: “Anastasiya e il pusher Princi avevano una relazione”
Già da questa estate era sembrata “una strana intesa” ai genitori di Luca Sacchi quella tra la fidanzata del figlio, Anastasiya Kylemnyk, e l’amico Giovanni Princi. Amico “non di infanzia”, come ha voluto precisare il padre del 24enne ucciso con un colpo di pistola a Roma la sera del 23 ottobre 2019 di fronte ad un pub nel quartiere Appio Latino. “Si sono conosciuti all’ultimo anno di liceo al Kennedy e lui a scuola già veniva descritto come una testa calda”, è stata infatti la precisazione di Alfonso Sacchi dopo che è circolata l’informazione che i due ragazzi si conoscessero da tanti anni.
Ad ogni modo i sospetti dei genitori del personal trainer assassinato riguardo l’esistenza di una relazione tra Anastasiya e Giovanni sembrano ora essere confermati anche dagli investigatori dopo il sequestro del cellulare della ragazza. Da quanto emerge il loro sarebbe “Un rapporto che andava oltre la mera complicità criminale”, visti i frequenti contatti telefonici annotati dai detective. I due si scambiavano sms a tutte ore del giorno e della notte: molto spesso questi contengono frasi dolci che fanno pensare, o meglio quasi palesano l’esistenza di una relazione nata alle spalle di Luca.
Forse attratta dall’ambiente malavitoso frequentato da Princi e de Propris – entrambi finiti in manette con l’accusa di spaccio e quella di concorso in omicidio per il secondo per aver fornito l’arma del delitto a Valerio Del Grosso e Paolo Pirino – Anastasiya era finita per tessere con il primo anche una relazione intima. E questo non fa che aggiungere sospetti sulla babysitter 25enne ucraina fidanzata di Luca Sacchi, per la quale è scattato l’obbligo di firma tre volte alla settimana come ordine di custodia cautelare.
I genitori della vittima hanno iniziato a sospettare di lei qualche giorno dopo l’omicidio del figlio, visto che ragazza si era stranamente allontanata e non aveva nemmeno presenziato ai funerali di Luca. Con questo la 25enne era fidanzata da quattro anni e, appena sbocciato, il loro amore sembrava essere davvero solido; negli ultimi tempi, invece, l’intesa si era raffreddata e, mentre lui continuava ad amarla moltissimo, lei aveva cominciato a frequentare persone legate al mondo della droga, con tutta probabilità a sua insaputa. Le indagini sono tuttora in corso, ma i magistrati sono sempre più convinti del fatto che quel mercoledì 23 ottobre Anastasiya abbia messo 70 mila euro nello zaino per poi trascinare il suo fidanzato in una trattativa di droga il cui epilogo è la tragedia che ben conosciamo.