Omicidio Mollicone, la testimone: “Serena ha litigato con un ragazzo il giorno della scomparsa”
Lo zio aveva visto Serena Mollicone litigare con un ragazzo biondo il giorno della scomparsa. A sostenerlo è Mariapia Fraioli, una testimone ascoltata in dibattimento per la prima volta davanti la Corte d’Assise d’Appello di Roma.
“Tornai a casa nel primo pomeriggio del 2 giugno e a casa c’era mio zio Carmine Belli: gli chiesi hai saputo chi è scomparsa. Lui disse di no. Allora gli feci vedere un volantino con la foto di Serena che avevamo per le ricerche – ha raccontato -. Lui mi disse che l’aveva vista venerdì mattina litigare davanti al bar Chioppetelle con un ragazzo biondino e che lei piangeva. Disse è proprio lei. Per questo lo invitati ad andare in caserma per dire che l’aveva vista”.
L’avvistamento dell’uomo era della mattina del primo giugno 2001, giorno della scomparsa e della morte di Serena Mollicone. “Disse che Serena aveva pantaloni neri e una maglietta rossa. Del ragazzo disse che era biondino e alto quanto Serena”, ha detto.
Al banco dei testimoni è salita anche Laura Ricci, l’ex fidanzata di Marco Mottola. Secondo la donna, Mottola – accusato dell’omicidio insieme al padre, l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, e alla madre – l’ha usata come alibi. Nel processo sono imputati anche i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quadrale.
“Ricordo Marco Mottola, con cui sono stata insieme dal 2002 quasi un anno dopo l’omicidio di Serena, come un ragazzo che si lasciava scivolare tutto addosso e quasi incapace di reagire violentemente anche alle provocazioni. Secondo me non era capace di uccidere. L’unica volta che lo vidi preoccupato e dispiaciuto fu quando con la famiglia andarono via da Arce. Marco fumava, oltre alle normali sigarette, anche hashish e marjuana. Marco Mottola mi chiese una scheda telefonica, che apparteneva a lui. All’epoca avevo 17 anni. A distanza di tempo ho pensato di essere stata usata per fornirgli un alibi e strumentalizzata da lui”.