Omicidio Sacchi, la conferma dell’autopsia: Luca si è difeso dai colpi di mazza dei killer
Omicidio Luca Sacchi, arriva il risultato dell’autopsia
Luca Sacchi si è difeso parandosi la faccia con le braccia da una serie di colpi di mazza da baseball, durante l’aggressione avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana davanti al John Cabot, pub in zona Appio, nella Capitale. È questo uno dei dettagli più rilevanti che emergono dall’autopsia sul corpo del 24enne romano.
L’esame autoptico
Luca avrebbe parato i colpi con le braccia davanti al viso nei secondi prima di essere ucciso mentre si trovava con la fidanzata Anastasiya. Lo dimostrerebbero le ecchimosi presenti sugli arti superiori della vittima.
L’esame medico è sulla stessa linea della ricostruzione fatta dal gip Corrado Cappiello. “Luca Sacchi spingeva con forza l’assalitore facendolo cadere, quindi quello con la tuta nera gli si avvicinava esplodendo a un paio di metri di distanza un colpo che attingeva Luca alla testa. Quindi i due rapinatori fuggivano immediatamente a bordo dell’auto sulla quale erano giunti lungo via Mommsen”, si legge nell’ordinanza.
Le indagini continuano: la pista dei tabulati telefonici
Nel frattempo le indagini sull’omicidio di Luca Sacchi proseguono, con la famiglia del giovane personal trainer che chiede giustizia e verità. Il pm Nadia Plastina e i carabinieri del Nucleo Investigativo stanno eseguendo accertamenti su almeno cinque i cellulari presi dopo la morte del giovane 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa nella zona di Colli Albani.
Si cerca in particolare di ricostruire i contatti telefonici prima e dopo tra gli amici di Luca e Anastasia e le persone che avrebbero avuto un ruolo nel presunto scambio di droga-soldi finito poi in tragedia. Una telefonata prima dell’omicidio confermerebbe i legami tra i due gruppi di giovani.
Il funerale di Luca
Il dolore per l’impossibilità di organizzare l’ultimo addio per il figlio era stato uno dei momenti più toccanti della conferenza stampa organizzata ieri dai familiari di Luca Sacchi. Il papà Alfonso, affiancato dai suoi legali, ha ribadito tra le lacrime che Luca “era un ragazzo pulito, non aveva bisogno di soldi”.
Al termine dell’esame autoptico sul corpo del 24enne, la pm Nadia Plastina ha disposto che nulla osta alla restituzione della salma alla famiglia del giovane ucciso.