Omicidio Luca Sacchi, sequestrato il cellulare della fidanzata Anastasiya
Mercoledì 4 dicembre l'interrogatorio di Anastasiya Klyemnyk, la fidanzata del giovane ucciso il 23 ottobre
Luca Sacchi, si cerca il nome del finanziatore nel cellulare di Princi
Il nodo chiave utile per capire l’intreccio di compravendita di droga all’origine dell’omicidio del ragazzo romano Luca Sacchi potrebbe arrivare dalla rubrica segreta di Giovanni Princi e dal cellulare di Anastasiya, la fidanzata di Sacchi.
Cellulare di Anastasia sequestrato
Gli inquirenti che indagano sull’omicidio di Luca Sacchi hanno proceduto al sequestro del cellulare di Anastasiya. Intenzione di chi indaga è analizzare i contatti che la ragazza ha avuto nelle ultime settimane, anche via chat, con l’obiettivo anche di risalire alla persona che ha fornito a lei e a Giovanni Princi, ‘il cosiddetto finanziatore’ il pregiudicato amico di Luca finito in carcere, i 70 mila euro che sarebbero serviti all’acquisto di 15 chili di droga.
Inoltre, nella rubrica segreta di Princi, che si trovava con Valerio del Grosso, autore materiale del delitto la sera del 23 ottobre, potrebbe nascondersi il nome del finanziatore occulto dell’acquisto di 15 chili di marijuana all’origine dell’omicidio del 24enne personal trainer, morto davanti al pub John Cabot in via Bartoloni, a Colli Albani.
Princi, conosciuto da Sacchi dai tempi del liceo, dalla sera del delitto aveva limitato le comunicazioni, temendo di essere intercettato, e aveva un telefono nascosto.
I contatti tra Del Grosso e Princi
Il 30 novembre, però, gli inquirenti sono riusciti a trovare il secondo cellulare e lo hanno sequestrato con quello ufficiale, che era comunque intestato a un’utenza coperta e che dal 23 ottobre quasi non aveva generato traffico.
La rubrica e i messaggi del secondo cellulare potrebbero essere determinanti. Infatti, il punto centrale dell’indagine, ora che si è appurato che Del Grosso e Princi volevano rubare i 70mila euro per la droga ad Anastasiya Klyemnyk e hanno sparato a Sacchi che ha cercato di difendere la fidanzata, è capire da dove venivano i soldi che la donna aveva con sé.
Omicidio Luca Sacchi, gli ultimi indizi
Il magistrato Nadia Plastina nella richiesta d’arresto ipotizza che i 70mila euro siano stati forniti da un “finanziatore che aveva assoldato i giovani”.
Gli ultimi indizi portano alla stessa tesi: auto di Anastasiya (anche questa sequestrata), che sarebbe stata portata dove sarebbe dovuto avvenire lo scambio e predisposta per trasportare i 15 chili di marijuana; “l’ansia” mostrata da Princi nel dover spostare prima possibile quel mezzo, tra l’altro non suo, a tutti i costi e subito dopo il delitto, nonostante “l’amico fosse in rianimazione morente”.
Per la pm, la frenesia di Princi dipende dalla fretta “di incontrare il committente dell’operazione, per informarlo di quanto imprevedibilmente successo (la perdita dei soldi)”, oltre che dal voler nascondere l’auto agli investigatori e cancellare tracce di reati.