Omicidio di Luca Sacchi, i pm: un ‘finanziatore’ fornì i soldi per compare la droga
Emergono novità nella vicenda del 24enne ucciso a Roma lo scorso 23 ottobre durante una compravendita di stupefacente
Omicidio Luca Sacchi: un ‘finanziatore’ fornì i soldi per compare la droga
Emergono novità nella vicenda dell’omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo di 24 anni ucciso a Roma lo scorso 23 ottobre in zona Appio Latino durante una compravendita di droga. Il giovane quella sera si trovava in compagnia della fidanzata Anastasia, che risulta indagata per il tentato acquisto di stupefacente e ieri, venerdì 29 novembre, raggiunta da un provvedimento di obbligo di firma.
Nella richiesta delle cinque misure cautelari di ieri i pm della Procura di Roma scrivono che ci sarebbe una terza persona, un finanziatore, che ha fornito a Giovanni Princi e ad Anastasia i 70mila euro che servivano per l’acquisto di 15 kg di hashish. E proprio su questo aspetto potrebbero ora concentrarsi le indagini sull’uccisione di Sacchi. Primci è il pregiudicato amico di Sacchi che avrebbe condotto la trattativa con i pusher.
“Da dove venisse, poi, il denaro, se raccolto dai giovani – dicono i pm – o proveniente da un finanziatore che li aveva assoldati (come più probabile), non si può affermare con certezza”. Princi comunque “non è alla prima esperienza”. Per gli inquirenti “è inserito stabilmente in contesti criminali, in passato aveva concluso altri acquisti – si legge ancora nella richiesta della Procura – da essere definibile cliente degli spacciatori indagati, preserva le sue relazioni criminali non offrendo alcun contributo alle indagini benché l’ucciso fosse un suo amico dai tempi del liceo”.
Intanto potrebbe svolgersi mercoledì prossimo, 4 dicembre, l’interrogatorio di Anastasia, mentre il giorno prima saranno sentiti Marcello De Propris, il 22enne accusato di concorso in omicidio per aver fornito ai killer la pistola del delitto, e Princi.
Nella trattativa certamente la fidanzata di Sacchi “ha avuto un ruolo centrale”. Per i pm lei e Princi “dimostrano, seppur con gradi diversi, di essere pienamente inseriti nel circuito della compravendita di stupefacenti”.